NAPOLI – Dal 16 febbraio, il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ospita Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano, una mostra che presenta al pubblico gli straordinari ritrovamenti effettuati nell’estate 2022 e le novità venute alla luce nel 2023 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni.
L’esposizione, curata da Massimo Osanna, Direttore generale Musei del MiC, e Jacopo Tabolli, propone un percorso ricco di suggestione che racconta la grande tradizione di produzioni in bronzo di quest’area dell’Etruria, dall’età del bronzo fino all’età imperiale.
Il Bagno Grande di San Casciano dei Bagni
Cuore pulsante di questa narrazione è il Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, dove le sorgenti termali diventano il fulcro di devozione, culti e riti. Qui, infatti, l’acqua calda non solo guariva il corpo, ma alimentava anche la spiritualità delle antiche comunità. Attraverso oltre venti statue e statuette, migliaia di monete in bronzo e ex-voto anatomici, il visitatore sarà guidato in un viaggio nel tempo, scoprendo il profondo legame tra l’umanità e le divinità venerate in questi luoghi sacri.
I Bronzi di San Casciano, esposti da oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli – ha affermato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – offrono alla nostra comunità un frammento di storia sepolta e anche l’emozione di questa scoperta, definita dagli esperti una delle più rilevanti degli ultimi tempi. Si tratta di uno scavo giovane, siamo certi che le ricerche condotte dal Ministero della Cultura, con il coinvolgimento di tanti atenei, coordinati dall’Università per Stranieri di Siena, ci regalerà nel prossimo futuro molte nuove scoperte.
Abbiamo già proceduto all’acquisto di un palazzo cinquecentesco nel centro storico di San Casciano e ciò renderà possibile presto l’apertura di un museo che diventerà la nuova casa di questi reperti. La ferma volontà di mantenere il legame inscindibile delle scoperte con il territorio è parte costitutiva del progetto di valorizzazione dell’identità delle nostre comunità locali. I musei sono punti cardinali della nostra identità e memoria. La mostra al MANN, fra i più importanti musei archeologici al mondo, testimonia l’importanza per il Ministero della Cultura di questo progetto e ribadisce come il patrimonio sia di tutti”.
I reperti in mostra
Tra i reperti mai esposti al pubblico, spicca una statua in bronzo raffigurante una figura femminile in preghiera, indossante un chitone e un mantello. La scultura, risalente alla metà del II secolo a.C., è stata rinvenuta all’interno della vasca sacra del santuario termale, collocata con la testa rivolta verso il basso, come se rivolgesse la sua preghiera verso il cuore della sorgente termale.
Un secondo reperto inedito è la base di un donario in travertino con un’iscrizione bilingue in etrusco e latino, dove la divinità stessa si identifica come la Nume della Fonte – il Fonte Caldo. Questo documento eccezionale evidenzia l’uso pubblico dell’etrusco ancora all’inizio dell’età augustea. Dalla stessa campagna di scavo emergono numerosi nuovi bronzi, tra cui un reperto che sembra essere un rene in versione miniaturistica, e un pendente a forma di pesciolino intagliato in un frammento di cristallo di rocca, risalente ai primi decenni del I secolo a.C. Quest’ultimo era considerato portatore di proprietà benefiche e mediche nell’antichità, oltre a essere utilizzato come lente ustoria per curare le ferite e per preservare il sonno dei defunti.
“I Bronzi di San Casciano – ha sottolineato Massimo Osanna – sono da oggi ospitati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli nei nuovi spazi espositivi, che per la prima volta aprono le porte al pubblico. La scelta non è casuale: non sono solamente dei capolavori dell’antichità ad essere in mostra al MANN, ma il risultato di un percorso di scavo in corso, dove statue in bronzo – ed è una circostanza rarissima – sono restituite nel loro contesto, raccordando le storie di un centro antico di ritualità e culto, che dal III secolo a.C. al V secolo d.C. fece dell’acqua termale il suo fulcro. Così il racconto dello scavo del santuario, che fu etrusco prima e romano poi, si snoda nelle nuove sale espositive come un viaggio nel paesaggio delle acque sacre che è al contempo un viaggio nella ricerca. Il percorso dei Bronzi di San Casciano dei Bagni è infatti il frutto della collaborazione tra Musei italiani, Università, enti locali in cui si mette in atto quella valorizzazione immediata dei risultati degli studi in corso che dovrebbe essere il fine ultimo di tutti i progetti di archeologia”.
La valorizzazione di San Casciano dei Bagni
La mostra a Napoli rappresenta solo un primo passo in un percorso più ampio di valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico di San Casciano dei Bagni.
Grazie all’Accordo di valorizzazione firmato tra il Ministero della Cultura, la Regione Toscana, il Comune di San Casciano dei Bagni e l’Università per Stranieri di Siena, si prevede la creazione di un museo permanente nel Palazzo dell’Arcipretura di San Casciano, che ospiterà i reperti provenienti dal Bagno Grande e altre importanti collezioni storiche del territorio.