AREZZO – Nell’ambito di “Arezzo. La città di Vasari”, in occasione dei 450 anni dalla morte del maestro, dall’8 settembre 2024 al 2 febbraio 2025, Casa Vasari ad Arezzo ospita la mostra Il disegno fu lo imitare il più bello della natura. La casa, i disegni, le idee: Giorgio Vasari e la figura dell’intellettuale architetto. L’esposizione, curata da Emanuela Ferretti e Rossella Sileno, con il contributo scientifico e organizzativo dell’Università di Firenze, è un’indagine sulla poliedrica forma mentis del grande artista che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte.
L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 7 settembre alle 10.00 presso il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, seguita da una visita all’esposizione. Articolata in nuclei tematici che includono disegni, manoscritti e opere significative in dialogo con le decorazioni della Casa di Vasari, la mostra consentirà ai visitatori di esplorare il profondo legame tra arte e architettura, elemento centrale nella poetica vasariana.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo si concentra su vari aspetti della vita e dell’opera di Vasari, presentando opere d’arte, modelli e disegni significativi. La Camera della Fama e delle Arti sarà dedicata alla genealogia artistica di Vasari, evocata da un modello di uno dei capitelli del loggiato degli Uffizi, realizzato appositamente per la mostra e che pone l’accento sull’importanza dell’architettura. Nella Camera di Apollo e delle Muse si evidenzia, invece, il legame con Cosimo I, enfatizzato dalla presenza dell’Apollo di Willem van de Tetrode, prezioso esempio del collezionismo mediceo.
Gli approfondimenti tematici
Nella sala detta della Cucina sarà presentato un approfondimento sulla fortuna novecentesca di Vasari pittore/architetto, attraverso disegni di Vincenzo Fasolo e il confronto con i grandi maestri del Moderno e le loro abitazioni-manifesto.
La Sala del Trionfo e della Virtù ospiterà invece la Diana Efesina, proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Questa sarà messa in relazione con la rappresentazione della stessa divinità che Vasari dipinse al centro della parete d’ingresso alla sala, riprendendo un tema iconografico ricorrente nel Cinquecento.
I contributi istituzionali
Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, sottolinea l’importanza di Casa Vasari come testimone del valore artistico del Maestro e del suo profondo legame con la città. Lorenzo Cinatti, direttore della Fondazione Guido d’Arezzo, evidenzia l’impegno della Fondazione per valorizzare la figura di Vasari “destinando importanti risorse per lo sviluppo di un progetto originale realizzato insieme all’Università di Firenze“.
“La Casa del Vasari ad Arezzo – afferma Stefano Casciu, Direttore regionale musei – è un luogo dove si concentrano simbolicamente sia i valori legati al ruolo pubblico dell’artista nella società e nel contesto della corte granducale toscana, che quelli più privati espressi comunque in forme auliche ed altamente significative. Questa mostra li evidenzia in modo sottile e ricco di rimandi”.
Paolo Zermani, direttore del Master Museo Italia dell’Università di Firenze, esprime soddisfazione per la sinergia tra l’università e la Direzione regionale Musei nazionali Toscana, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza del mondo di Vasari e la sua influenza sulla cultura artistica italiana. Emanuela Ferretti evidenzia come la mostra rappresenti un’importante opportunità di collaborazione tra diverse esperienze e competenze.
Rossella Sileno conclude sottolineando la peculiarità della mostra, che presenta opere d’arte e oggetti significativi in relazione ai valori che la Casa di Giorgio Vasari esprime.
La mostra si inserisce in un progetto più ampio, “Arezzo. La città di Vasari”, promosso dal Comune di Arezzo e dalla Fondazione CR Firenze. Collaborano a questa iniziativa anche la Fondazione Guido D’Arezzo, la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura e le Gallerie degli Uffizi. Il comitato scientifico, presieduto da Carlo Sisi, ha lavorato intensamente per dare vita a un evento di alto rigore culturale.