Si intitola “microcosmiche affabulazioni” la prima personale romana di Mattia Morelli. L’artista presenta un lavoro incentrato sul rapporto che lega il micro al macrocosmo, ed espone due serie fotografiche, comprendenti anche un lightbox e un video, realizzato sempre con fotografie.
Nei titoli “Landscapes” e “Places” è già rivelata la forte correlazione al concetto di paesaggio. Le immagini, infatti, nascono da un’attenta osservazione di alcuni elementi naturali caratteristici della Puglia, terra d’origine di Morelli.
Nelle macrofoto, nodose pale di fico d’india e ruvidi ossi di seppia, si trasformano in nuove identità geografiche, caratterizzate da forme che rimandano a figurazioni di luoghi archetipici.
In “Landscapes” la materia quasi deteriorata delle piante, produce crinali, vallate, corsi d’acqua e spazi deserti. L’uso del macro fotografico, permette all’occhio di costruire, attraverso la percezione del dettaglio, un universo alternativo, le cui forme rimandano a quelle del macrocosmo terrestre.
La serie “Places”, invece, porta l’osservatore all’interno di un mondo scarno, ma su cui sono ben visibili le tracce di un’antica vita. L’acqua, che ha modellato la materia, è qui presente nella sua assenza, e quello che resta è un luogo desertico e affascinante come la superficie lunare. Nel susseguirsi di segni concentrici, simili a curve di livello, si può immaginare di leggere la topografia di questi spazi nuovi, che acquisiscono l’identità di luogo. Mappe di paesaggi che l’uomo ha impresse sul corpo, nelle trame della pelle, nelle impronte delle sue stesse mani, terrestri, proprio come questi luoghi scolpiti dalla natura sui resti di altri esseri viventi. Il lavoro di Morelli, ricorda al fruitore, la reciprocità di un rapporto che richiede, da parte dell’uomo, impegno e attenzione verso il proprio Pianeta, verso quel macrocosmo fatto di noi, che ne siamo elemento.
Le “microcosmiche affabulazioni” del titolo, sono appunto le trame, gli intrecci e le relazioni che prendono vita sui piccoli corpi fotografati dall’artista, gli stessi che lo hanno portato a compiere un viaggio attraverso le proprie radici. In queste minuscole parti di un tutto, egli ha trovato l’essenza di un paesaggio, di un luogo sedimentato nella sua memoria, che nelle foto diventa un qualcosa di condiviso e universale, in cui ogni fruitore possa ritrovare una parte di sé, per compiere il proprio viaggio e costruirne il percorso.
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Vademecum
Mattia Morelli
“microscopiche affabulazioni”
4-12-2016/14-1-2017
Storie Contemporanee. Arti visuali Scritture Società
Via Alessandro Poerio 16/b – Roma
Orario: su appuntamento, per info 3491853723