VERONA – Il 21 dicembre alle 18.00 circa i 17 capolavori trafugati nel novembre 2015 dal Museo di Castelvecchio, sono atterrati all’aeroporto Catullo di Verona, provenienti da Kiev e “scortati” tra gli altri dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini e dal sindaco di Verona, Flavio Tosi. Si chiude quindi una brutta storia che per fortuna ha avuto un esito finale positivo. Intanto Franceschini di ritorno dall’Ucraina ha fatto sapere che venerdì, assieme al collega ministro della Giustizia Orlando, in sede di consiglio dei ministri, presenterà un disegno di legge che in sostanza identifica nuove tipologie di reato rispetto a danneggiamento e furto di opere di interesse di patrimonio culturale.
Atteso da anni il provvedimento introduce nuovi reati, tra cui quello di ‘furto di bene culturale’ e di ‘traffico illecito’, e incrementa le pene per ricettazione e riciclaggio legati all’arte. Prevede inoltre aggravanti per le devastazioni e i saccheggi, quando questi abbiano colpito beni culturali, musei o aree archeologiche e rafforza gli strumenti di indagine. Pene più severe, saranno possibili anche per i reati contro il patrimonio arresti in flagranza, processi in direttissima, intercettazioni. E si avrà uno strumento più efficace contro il traffico d’arte, fonte di finanziamento sempre più utilizzata da terrorismo e criminalità organizzata.
Il sindaco di Verona Tosi ha espresso grande felicità per il rientro delle opere e ha dichiarato: ”La restituzione delle opere d’arte è un avvenimento importantissimo per la nostra città, ma anche la chiusura di una vicenda che è sembrata infinita per chi ha seguito da vicino la dinamica di quanto successo, ma che rispetto ad altre vicende simili si è conclusa in tempi abbastanza rapidi. Accogliamo amorevolmente, come fossero dei figli, tutti i nostri quadri che ora torneranno a Castelvecchio”.
Per il pm Gennaro Ottaviano del tribunale di Verona, che ha coordinato le indagini sul furto delle opere d’arte a Castelvecchio “il momento più difficile di questa vicenda èstato l’inizio”. “I ladri non avevano commesso errori evidenti – ha spiegato il magistrato – e il primo mese di indagine è stato molto complicato. Sono stati molto bravi carabinieri e polizia nel recuperare qualcosa su cui iniziare un’attività investigativa. Voglio lodare poi l’attività della polizia moldava, bravissima e tempestiva, anche perché l’indagine aveva assunto un carattere internazionale e non è stato facile portare avanti il lavoro” – ha concluso Ottaviano.
Nel frattempo al Museo di Castelvecchio le opere sono state già riallestite e a partire da venerdì, per un mese, come annunciato dalla direttrice dei Musei civici Margherita Bolla, saranno visibili. Al solo costo di un euro si potranno ammirare i capolavori restituiti e il museo stesso.