ROMA – Il colore come visione ed essenza, il paesaggio come autoritratto: è su queste coordinate che si sviluppa Franco Fontana. Retrospective, l’ampia mostra monografica dedicata a uno dei maestri più influenti della fotografia italiana. Allestita presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma dal 13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025, l’esposizione invita il pubblico a esplorare l’universo di un artista che ha saputo reinventare il linguaggio fotografico, trasformando il mondo reale in pura poesia cromatica.
“Fontana è stato il precursore della fotografia a colori in un momento in cui il bianco e nero dominava“, ha spiegato Ilaria Miarelli Mariani, Direttrice dei Musei civici di Roma, ricordando come l’uso audace del colore sia stato uno dei tratti distintivi del fotografo modenese. “Il bianco e nero è tutto inventato… chi vive una vita in bianco e nero ha una bella sfortuna” – ha ribattuto il maestro con il suo consueto spirito ironico.
“Fotografo quello che la vita mi porta”
Franco Fontana, modenese classe 1933, ha sempre rifiutato le etichette, definendosi semplicemente un osservatore della vita.
“Ho vissuto come volevo” , racconta durante la presentazione della mostra e quando gli viene chiesto come ha iniziato la carriera, risponde: “Sono stato fecondato da me stesso, da quel che ho visto e ho pensato. Quando facevo il militare c’era uno che faceva foto, mi piaceva e così ho cominciato a farle anch’io. All’inizio solo nel tempo libero, la domenica, perché dovevo lavorare per mangiare, poi pian piano a tempo pieno. La fotografia è diventata importante, ha dato senso alla mia vita e oggi mi porta qui davanti a voi che mi donate il vostro tempo come io lo dono a voi”.
“Non sono un fotografo di paesaggi o di persone – ha poi specificato – fotografo quello che la vita mi porta“. Le sue immagini, caratterizzate da linee geometriche e colori saturi, rappresentano una fusione tra l’artista e il soggetto, un dialogo che trasforma il paesaggio in un’estensione della propria interiorità. “Con il colore ho trovato il mio linguaggio. È il mio modo di raccontare la vita, di dialogare con il mondo” – ha dichiarato Fontana. E proprio questo dialogo, iniziato oltre sessant’anni fa, continua ad essere ancora di straordinaria e dirompente attualità.
Attraverso sessant’anni di sperimentazione
Curata da Jean-Luc Monterosso, fondatore della Maison Européenne de la Photographie di Parigi, la retrospettiva si snoda attraverso oltre 200 opere che documentano le molteplici fasi creative di Fontana. Dai primi esperimenti degli anni Sessanta realizzati con l’iconica pellicola Ektachrome (utilizzata perché meno costosa della Kodachrome e dallo sviluppo meno complesso) passando per la pubblicazione di Skyline nel 1978, fino alle più recenti esplorazioni digitali, il percorso rivela in continua evoluzione, un’arte capace di reinventarsi senza mai tradire la propria essenza: “continuo a fare foto come se usassi ancora la pellicola, quello che a me interessa è il risultato“.
Paesaggi, ombre e piscine: le visioni di Fontana
La mostra si apre con una selezione di paesaggi naturali e urbani che testimoniano la ricerca di Fontana che si nutre di colore e di geometrie compositive rigorose.
“Il paesaggio urbano completa i miei paesaggi naturali. I muri dipinti delle case somigliano a dei campi arati o a dei campi di grano giallo”.
Opere come Puglia 1978, con il suo netto contrasto tra il cielo azzurro e il grano giallo, restituiscono l’abilità dell’artista di trasformare frammenti di realtà in composizioni astratte e armoniose. “Quando fotografo un paesaggio, è il paesaggio che entra dentro di me, si fa autoritratto” – ha spiegato Fontana, sintetizzando la filosofia che guida il suo lavoro.
Un’intera sezione è dedicata al rapporto tra luce e ombra, con scatti che evocano atmosfere metafisiche, come quelli realizzati al Palazzo della Civiltà Italiana all’EUR, in risposta all’invito di Ralph Gibson per il progetto Contact Theory. Seguono immagini catturate in contesti urbani a Parigi e Tokyo.
La sezione dedicata agli spazi acquatici celebra l’eleganza delle forme femminili attraverso immagini di piscine, in cui la sensualità si esprime con sobria grazia, trovando il suo apice nelle Polaroid, intrise di morbidezza cromatica e suggestioni visive.
Una ricostruzione dello studio del maestro, volutamente disordinata, contrasta con l’essenzialità delle sue opere, rivelando una complessità creativa che dialoga con la ricerca estetica di paesaggi urbani e frammenti. Qui, lavori come quelli della serie People esplorano l’interazione tra ombra e luce, tradotta in una narrazione visiva iperrealista.
Accanto, le serie Luce Americana e Frammenti testimoniano l’instancabile capacità di rinnovamento che caratterizza la sua cifra stilistica. Il tema della strada, altro leitmotiv della sua produzione, emerge con forza nelle immagini come Autostrada 1975 e Asfalto 1990, dove linee e colori si elevano a simbolo di un’estetica moderna e concettuale. Il dialogo tra la Route 66, la strada verso Compostela e la Via Appia evoca un itinerario che trascende il tempo, radicandosi nell’identità culturale italiana.
La mostra si conclude con una selezione di nudi femminili, velati da panneggi e accostati alle suggestive figure marmoree del Cimitero di Staglieno, mentre le immagini dedicate alla moda e alla pubblicità rivelano l’abilità di Fontana nel fondere eleganza e sperimentazione.
A tal proposito, Fontana non disconosce le fotografie realizzate su commissione, incluse quelle per la moda, rivendicando la libertà di aver sempre fotografato “quello che mi pareva“. Tuttavia, distingue nettamente tra la fotografia di committenza e quella di ispirazione, dichiarando con incisiva sincerità: “Io sono quello che vedete qui,” sottolineando come la sua essenza artistica risieda pienamente nelle opere nate da un’autentica necessità espressiva.
Un’esperienza immersiva e inclusiva
L’allestimento è stato pensato per offrire al pubblico un’esperienza immersiva, grazie a installazioni video, light box retroilluminati e spazi multisensoriali. Tra le novità, la Biblioteca Astratta, un progetto di accessibilità curato da Fabio Fornasari, direttore scientifico presso l’Istituto dei ciechi Cavazza di Bologna, che consente anche ai non vedenti di entrare in contatto con l’opera di Fontana attraverso silent book tattili e audiodescrizioni.
Il catalogo della mostra, edito da Contrasto, raccoglie una selezione di immagini accompagnate da testi critici che suggeriscono nuovi spunti interpretativi sull’opera del maestro modenese.
Vademecum
Franco Fontana.
Retrospective
Museo dell’Ara Pacis
Ingresso alla mostra da Via di Ripetta n. 180
00186 Roma
13 dicembre 2024 – 31 agosto 2025
Tutti i giorni 9.30-19.30
24 e 31 dicembre 9.30-14.00
1° gennaio 2024 11.00-20.00
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura
1° maggio e 25 dicembre
In considerazione dell’offerta aggiuntiva rappresentata dalla Mostra la bigliettazione del Museo dell’Ara Pacis dal 13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025, sarà articolata secondo le seguenti tariffe:
Biglietto “solo Mostra”
– € 13,00 biglietto “solo Mostra” intero;
– € 11,00 biglietto “solo Mostra” ridotto;
Biglietto “cumulativo” Museo dell’Ara Pacis Roma + Mostra
– € 18,00 biglietto “cumulativo” intero per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”;
– € 14,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”;
– € 19,00 biglietto “cumulativo” intero per i non residenti a Roma;
– € 15,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i non residenti a Roma;
– € 4,00 biglietto “solo Mostra” speciale scuola ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni);
– € 22,00 biglietto “solo Mostra” speciale Famiglie (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni);
– € 11,00 biglietto “solo Mostra” speciale Famiglie (1 adulto più figli al di sotto dei 18 anni);
Gratuito e ridotto per le categorie previste dalla tariffazione vigente la Delibera delle tariffe della Giunta capitolina n. 421 del 15/12/2023 e successive modifiche e integrazioni;
Ingresso con biglietto gratuito al solo Museo dell’Ara Pacis per i possessori della “MIC Card”, i quali potranno, invece, accedere alla Mostra con l’acquisto del biglietto “solo Mostra” ridotto secondo la tariffazione sopra indicata.
Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
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Civita Mostre e Musei, Zètema Progetto Cultura, FrancoFontanaStudio
Contrasto
Jean-Luc Monterosso
060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)