FERRARA – E’ stata recapita al Meis di Ferrara, il Museo nazionale dell’ebraismo e della Shoah, una lettera con insulti antisemiti. Al momento sono stati avviati accertamenti da parte della Digos.
Solidarietà è stata espressa da parte dei rappresentati delle Istituzioni. In particolare il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, ha affermato: Non sarà la violenza a prevalere, ma la costanza e l’impegno di chi lavora ogni giorno per conservare e tramandare la memoria di ciò che è stato. Grazie quindi al direttore Amedeo Spagnoletto e a tutto il personale del Meis per la preziosa missione che portano avanti, grazie alla Digos per il lavoro investigativo sulle tracce dei responsabili e a tutte le forze dell’ordine impegnate nei servizi di protezione e sicurezza. Siamo al loro fianco”.
Anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, hanno espresso sdegno per l’episodio e hanno commentato: “Di fronte a gesti come questi è importante stringerci a chi, in questo caso il Museo dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara, è fatto bersaglio di farneticazioni inqualificabili”. “L’antisemitismo è stato un dramma immane, una ferita per l’intera umanità – hanno aggiunto presidente e assessore – e bisogna essere fermi nel non sottovalutare e nel condannare gesti che si rifanno ad una delle pagine più buie della storia. Bisogna dire basta all’odio e a chi alimenta un clima di rabbia, di chiusura, di scontro. Il Museo dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara arricchisce, con le proprie testimonianze e la memoria della Shoah, il patrimonio storico della nostra regione, costituendone anche una importante parte identitaria”. “La cultura – hanno concluso Bonaccini e Felicori – è un potente antidoto anche per smaltire le scorie del secolo scorso. Noi ci crediamo, le Istituzioni sono impegnate su questo obiettivo comune. E non ci sara’ spazio per l’odio e per l’intolleranza”.