BOLOGNA – Tra le mura di Palazzo Boncompagni a Bologna, l’arte di Alfredo Pirri si intreccia con la storia e l’architettura in un gioco di riflessi e risonanze. Ritratto di Palazzo, in programma dal 4 febbraio al 30 aprile 2025, è una rassegna che trasforma lo spazio espositivo in un’opera d’arte totale. L’artista, noto per la sua ricerca sulla luce, sullo spazio e sulla memoria, ha concepito un percorso in cui il palazzo cinquecentesco, un tempo dimora di Papa Gregorio XIII, diventa parte integrante della narrazione.

Il dialogo tra opera e spazio
La mostra, curata da Lorenzo Balbi e Silvia Evangelisti, raccoglie circa quaranta opere, molte delle quali realizzate appositamente per l’occasione. Il percorso espositivo si snoda tra la Sala del Papa, il loggiato e le stanze laterali, includendo tre nuovi ambienti recentemente recuperati per l’uso espositivo. Qui, le installazioni, le sculture e i dipinti di Pirri si confrontano con gli elementi architettonici e decorativi del palazzo, creando un equilibrio tra storia e contemporaneità. L’arte non si limita a occupare lo spazio, ma lo trasforma, lo riflette e lo moltiplica.
Un esempio emblematico è l’installazione Passi, che l’artista ha riproposto in forme sempre diverse in numerosi contesti. A Palazzo Boncompagni, il pavimento di specchi frantumati riflette gli affreschi della Sala del Papa, ribaltando prospettive e percezioni. La rottura del pavimento specchiante, avvenuta in una performance che ha coinvolto l’artista e la proprietaria del palazzo, Paola Pizzighini Benelli, diventa un gesto simbolico che richiama il tempo e la sua frammentazione.
“Ritratto di signora di Henry James – spiega Lorenzo Balbi – ha ispirato l’artista nella scelta del titolo della mostra e della performance ‘Ritratto di Palazzo con signora’. La ‘signora’ è Paola Pizzighini Benelli, proprietaria e animatrice di Palazzo Boncompagni. Figura carismatica e profondamente legata alla storia e alla vitalità di questo luogo, Paola non è solo la padrona di casa, ma anche l’anima che lo anima. È lei a fare da filo conduttore tra il passato illustre del Palazzo e il suo presente come sede di eventi e mostre. La performance della rottura del pavimento di specchi non è un semplice atto scenico, ma un’azione densa di significati. Lo specchio, elemento chiave nell’opera di Pirri e simbolo di riflessione e fragilità, viene qui distrutto in un atto che evoca la liberazione dai vincoli del passato e l’apertura verso nuove possibilità”.
La narrazione per ambienti
Lungo il percorso espositivo, ogni stanza si trasforma in un capitolo di una narrazione più ampia. Nelle tre salette adiacenti al salone papale, il visitatore può esplorare la genesi di Passi attraverso schizzi e bozzetti preparatori. I grandi pannelli a graffite e gli acquerelli espongono la creazione dell’opera in modo intimo, quasi a svelare il dietro le quinte del processo artistico.
Nel loggiato, le sculture e le installazioni giocano con la luce naturale, che ne altera la percezione nell’arco della giornata. Qui trovano spazio Compagni e Angeli, struttura architettonica leggera e aerea, e Le jardin féerique, un poetico giardino di plexiglass e piume che richiama il concetto di leggerezza e sospensione.
Un’altra sezione significativa è quella dedicata all’archivio dell’artista, installato nelle sale del piano terra denominate Boncompagnina. Qui prende vita RWD-FWD, un progetto in progress che raccoglie documenti, fotografie e materiali legati alla carriera di Pirri. Un archivio fisico che non è solo testimonianza del passato, ma un’opera a sé stante, in continua trasformazione.
Un ritratto in movimento
Con Ritratto di Palazzo, Alfredo Pirri costruisce un’esperienza in cui il visitatore è chiamato a partecipare attivamente. Il palazzo diventa specchio e soggetto dell’opera, la storia dialoga con il presente, e l’arte si fa strumento di riflessione sul tempo e sulla percezione. In questo senso, la mostra non è solo un omaggio alla memoria del luogo, ma un invito a interrogarci sul rapporto tra spazio, esperienza e trasformazione.

“Sin dagli anni ’80, i lavori di Pirri sono ‘oggetti di riflessione’ sul tempo, sulla luce, sullo spazio, su come ciascun elemento interferisca con l’altro, sulla mutazione che la luce opera sullo spazio, su come questo interagisca col tempo, nella sua dimensione più concreta: il trascorrere della vita – dichiara la curatrice Silvia Evangelisti – La ricerca dell’ artista-architetto Pirri, è portatrice di un esprit de geométrie del tutto particolare: la razionalità della mente viene ‘contaminata’ dall’emotività del colore; l’occupazione fisica dello spazio è alleggerita dalla levità dell’aria che pare far galleggiare le piume; la certezza delle forme è messa in dubbio dalla diafana luminescenza dei materiali. E tutto a creare quella speciale condizione che definiamo armonia: armonia delle parti col tutto, di ogni singola opera con le altre, e di tutte con le architetture e le decorazioni dello storico edificio che le ospita”.

Promossa dalla Fondazione Palazzo Boncompagni in occasione di Art City Bologna 2025, la mostra conferma ancora una volta l’impegno dell’istituzione nel valorizzare il dialogo tra arte contemporanea e patrimonio storico. Un’esperienza che non si esaurisce nella contemplazione, ma che chiede al visitatore di perdersi e ritrovarsi in un gioco di luce, memoria e spazio.
“Credo che un’opera riuscita sia quella che ci appare naturale, cioè connessa alle cose che conosciamo e destinata a farci percepire qualcosa che non conosciamo ancora. Di conseguenza ogni opera rappresenta un luogo e a volte lo fonda – afferma Alfredo Pirri – Nel nostro caso qui a Bologna, nel meraviglioso Palazzo Boncompagni, c’è una dimensione molto affine a questo mio pensiero, tant’è che l’opera Passi, installata nella Sala delle Udienze Papali, sembra esserci sempre stata. E anche la mostra mi pare veramente ben riuscita ed armonica, crea dei nodi che mano a mano che si cammina nello spazio, l’osservatore deve affrontare e sciogliere”.
Vademecum
Alfredo Pirri. Ritratto di Palazzo
Fondazione Palazzo Boncompagni
via del Monte 8, 40126 Bologna
4 febbraio 2025 – 30 aprile 2025
CATALOGO
Pendragon Edizioni Bologna
ORARI
Art City – Orari di apertura 6-7-9 febbraio:
dalle ore 11.00 alle ore 19.00
Orari di apertura 8 febbraio,
Art City White Night:
dalle ore 15.00 alle ore 24.00
Modalità di accesso durante Art City:
accesso a pagamento con tariffa ridotta su prenotazione
INFORMAZIONI
Tel. 051 226889
Email info@palazzoboncompagni.it
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IG Palazzo Boncompagni