Scultura

Ci sono voluti 16 mesi, ma da ieri a Firenze una statua di Mahsa Amini, ricorderà la giovane iraniana uccisa dal regime per un velo portato male. E, con lei, ricorderà la nascita del movimento “Women, Life, Freedom” e la lotta degli iraniani per liberarsi del regime degli ayatollah.

Sedici mesi durante i quali il modello in creta plasmato dall’artista iraniano Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi in occasione della XIV Florence Biennale, è diventato prima un calco in gesso e infine la statua in bronzo che ieri Eugenio Giani (Presidente della Regione Toscana) e Jacopo Celona (Direttore della Florence Biennale e Presidente dell’Associazione Artimino Contemporanea), hanno mostrato per la prima volta al pubblico nella sua definitiva collocazione a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, sede della Giunta Regionale.

Nell’ottobre 2023, in occasione della XIV Florence Biennale, alla Fortezza da basso di Firenze fu allestito lo spazio “I Am Mahsa” dedicato alle artiste iraniane e soprattutto in ricordo degli avvenimenti che avevano portato alla morte di Mahsa Amini nel settembre 2022. In questo contesto, l’artista iraniano Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi parteciparono alla XIV Florence Biennale, grazie anche all’ospitalità della Fondazione Robert F. Kennedy International House of Human Rights e, davanti agli occhi di migliaia di visitatori, ora dopo ora plasmarono dal vivo il modello in creta raffigurante il volto di Mahsa Amini, vero e proprio omaggio a un simbolo di trasformazione e di lotta per la libertà.

Una volta conclusa la Biennale il modello rimase a Firenze e a gennaio 2024 fu consegnato al Liceo Artistico di Porta Romana dove i docenti della classe di scultura, Claudia Chianucci, Elena Quirini e Rocco Spina, si attivarono per ricavarne un calco in gesso, utile per la successiva fusione in bronzo. Quindi lo scorso settembre il modello in gesso e il calco in lattice sono stati traslati alla Fonderia Del Giudice, storica azienda Toscana di Strada in Chianti che quest’anno compie 50 anni di attività, che si è resa disponibile a effettuare la fusione in bronzo.