ROMA – Sono le opere di Giulia Cenci (Cortona, 1988, vive e lavora tra Amsterdam e la Toscana), Tomaso De Luca (Verona, 1988, vive e lavora a Berlino) e Renato Leotta (Torino, 1982, vive e lavora tra Torino e Acireale) ad essere finaliste della seconda edizione del Maxxi Bvlgari Prize, il premio a sostegno e promozione dei giovani artisti.
Le opere, scelte da una giuria internazionale composta da Hou Hanru, direttore artistico del Maxxi; Bartolomeo Pietromarchi, direttore del Maxxi Arte; Manuel Borja-Villel, direttore del Museo Reina Sofía, Madrid; Emma Lavigne, presidente del Palais de Tokyo, Parigi; Victoria Noorthoorn, direttrice del Museo di Arte Moderna di Buenos Aires, verranno esposte al Maxxi dal 28 ottobre 2020 al 7 marzo 2021. La mostra, a cura di Giulia Ferracci, coinvolge i tre piani del museo. Entro la fine della mostra, la stessa giuria internazionale sceglierà il vincitore, la cui opera entrerà a far parte della Collezione Maxxi.
Giulia Cenci ha realizzato “lento-violento”, una grande installazione che si articola in quattro gruppi di sculture sospese nel vuoto che invadono lo spazio, imponendo allo spettatore cambiamenti continui del punto di osservazione, proiettandolo in un mondo di forme ibride, fluide, in parte umane, in parte animali.
All’interno della Galleria 5 è visibile l’installazione video e sonora “A Week’s Notice” di Tomaso De Luca, dove miniature di abitazioni, prese in prestito dal cinema, dalla storia dell’architettura e dalla vita privata dell’artista, volano, crollano, impazziscono e si inceppano, in un’ode al disfacimento dell’architettura che ricerca la bellezza nell’instabilità e fa del trauma un territorio di creazione.
Infine conclude il percorso il progetto di Renato Leotta, dal titolo “Roma e Fiumi”: dodici film, girati in pellicola 16 mm, sono presentati su altrettanti schermi distribuiti nello spazio del museo come a evocare una passeggiata ideale tra le vestigia della città di Roma. I film sono stati girati tra le iconiche fontane della Barcaccia, Trevi, e Quattro Fiumi e all’area sacra di Largo di Torre Argentina.
“Il Maxxi Bulgari Prize – afferma la presidente della Fondazione Maxxi, Giovanna Melandri – è uno degli appuntamenti più importanti per celebrare i 10 anni del Museo, parte del più ampio progetto dedicato alla creatività italiana contemporanea. Dopo gli artisti mid-career di Real_Italy e i grandi maestri consacrati di senzamargine, ora insieme a Bulgari, azienda da sempre attenta alla ricerca e alla sperimentazione e nostro partner stategico dal 2018, posiamo lo sguardo sui giovani artisti, perché sostenere i giovani talenti significa investire sulla creatività del nostro tempo e sul nostro futuro, missione condivisa da Maxxi e Bulgari. I lavori dei 3 finalisti, intensi ed evocativi, riflettono sul tempo, sulle inquietudini della società di oggi ed esplorano il futuro. E’ un piacere averli al Maxxi”.
“Ancora una volta – commenta Jean-Christophe Babin, Ceo di Bulgari – gli artisti finalisti del Maxxi Bulgari Prize ci offrono una lettura del mondo in cui viviamo attraverso il loro personalissimo linguaggio e un uso di tecniche espressive fortemente innovative. Le loro opere ci invitano a una riflessione su temi universali come il cambiamento, la rigenerazione creativa, una concezione alternativa dello spazio e del tempo. Il nostro impegno a fianco del Maxxi è un modo per offrire al Museo e a Roma i doni più preziosi: l’audacia e lo spirito libero dei protagonisti dell’arte di domani”.