MILANO – L’evoluzione artistica di Piet Mondrian (1872-1944) è al centro della mostra ospitata fino al 27 marzo 2022 al MUDEC di Milano.
Come sottolineato dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala: “Il passaggio dalla raffigurazione dei paesaggi olandesi, che caratterizza le sue prime opere, a forme sempre più stilizzate, fino all’estrema astrazione dei suoi lavori più noti, rende evidente l’evoluzione del suo stile in tutta la sua profondità concettuale e filosofica. Contemplare i capolavori esposti al Mudec è un modo per avvicinarsi in modo consapevole a quel processo di scomposizione e ricomposizione della realtà che Mondrian ha affinato negli anni con rigore quasi matematico, in un costante percorso di ricerca di equilibrio e perfezione, formale e cromatica, che rende unica e inimitabile la sua opera”.

Concepita dal direttore del Kunstmusem Den Haag, Benno Tempel, con la curatela di Daniel Koep, Head of Exhibitions, e di Doede Hardeman, Head of Collections, l’esposizione analizza, attraverso un cospicuo corpus di opere perlopiù provenienti dallo stesso Kunstmusem che ne detiene la più importante collezione, il processo evolutivo che portò Mondrian dalla figurazione all’astrazione, dalla tradizione del paesaggio olandese allo sviluppo del suo stile unico.
Piet Mondrian (1872-1944) Fosso vicino alla fattoria Landzicht c. 1900 Olio su tela Kunstmuseum Den Haag
Piet Mondrian (1872-1944) Mulino Oostzijdse con cielo blu, giallo e viola c. 1907-1908
Olio su tela Kunstmuseum Den Haag
Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione, esibendo dipinti che coprono tutte le fasi della carriera artistica del maestro olandese e argomentandone il passaggio dalla pittura figurativa all’astrattismo, presenta Mondrian come uno dei più importanti coloristi del suo tempo e uno dei maggiori maestri della pittura novecentesca. La mostra, suddivisa in diverse sezioni tematiche, invita il visitatore a scoprire i capolavori di Mondrian secondo una diversa e inusuale chiave di lettura.
Piet Mondrian (1872-1944) Devozione 1908 Olio su tela
Kunstmuseum Den Haag
Piet Mondrian (1872-1944) Mulino a vento di sera 1917
Olio su tela Kunstmuseum Den Haag
Piet Mondrian (1872-1944) Autoritratto 1918
Olio su tela Kunstmuseum Den Haag
Dal realismo figurativo al realismo astratto
Dai piatti paesaggi olandesi alla rappresentazione fedele della natura, Mondrian inizia pian piano a sperimentare la possibilità di ridurre il mondo che lo circonda alla sua essenza assoluta: un ritmo di piani, colori e linee. Il soggiorno parigino del 1912, quando ormai l’artista aveva quasi quarant’anni, lo induce a seguire le orme del cubismo di Pablo Picasso e Georges Braque e alla realizzazione di paesaggi perlopiù grigi. Questa direzione lo conduce a ridurre il suo linguaggio espressivo a nient’altro che linee rette, colori primari e piani rettilinei. Fu l’inizio del Neoplasticismo.

Mondrian rimase tuttavia sempre nel solco della tradizione della pittura realista olandese. Nelle sue prime opere fu un realista figurativo e come – amava dire – nelle opere più tarde, un realista astratto. Nel 1942 dichiarò: “Per me non c’è differenza tra i primi e gli ultimi lavori: fanno tutti parte della stessa cosa. Non sento la differenza tra il vecchio e il nuovo nell’arte come tale, ma come continuità”.
Piet Mondrian (1872-1944) Alberi in fiore 1902-1905 o 1916-1918 Olio su tela su cartoncino Kunstmuseum Den Haag
Piet Mondrian (1872-1944) Tableau n. 4 / Composizione n. VIII / Composizione 3 1913
Olio su tela Kunstmuseum Den Haag
L’effetto Mondrian sul design
La fase neoplastica di Mondrian ha avuto un notevole effetto anche sul mondo del design e della moda, basti pensare alla collezione-tributo di Yves Saint Laurent del 1965.
La mostra presenta tre risvolti dell’ ‘Effetto Mondrian’, a cura della storica del design Domitilla Dardi: la relazione tra De Stijl e Gerrit Rietveld, autore della poltrona Red and Blue, raccontata attraverso le riedizioni filologiche di Cassina, con i prototipi originali dei primi anni ’70 dai quali è poi scaturito il successo della celebre icona; la fortuna critica di Mondrian nella cultura artistica italiana, con i materiali che illustrano la prima personale del 1956 allestita da Carlo Scarpa alla GNAM di Roma, vero omaggio del maestro italiano al genio olandese; l’influenza del “pattern Mondrian” sugli autori contemporanei, come nel contenitore-tributo di Shiro Kuramata prodotto da Cappellini.
Piet Mondrian (1872-1944) Composizione con rosso, giallo e blu 1921
Olio su tela Kunstmuseum Den Haag
Piet Mondrian (1872-1944) Composizione con linee e colore III 1937 Olio su tela
Kunstmuseum Den Haag
Mondrian e la musica
Mondrian fu un appassionato di jazz e trovò molte analogie tra i suoi quadri e le jazz band: gli uni e le altre fortemente organizzati, lasciavano spazio anche alla rottura e all’improvvisazione. Mondrian aveva trovato, insomma, nel jazz l’equivalente musicale del neoplasticismo.
La videoinstallazione presente in mostra illustra in maniera suggestiva il rapporto tra le opere neoplastiche di Mondrian e la musica, amplificando nel visitatore le possibili chiavi di lettura della poetica di Mondrian declinate non solo nella dimensione spaziale, sicuramente più vicina e immediata all’espressione pittorica, ma anche nella dimensione musicale.
Accompagna la mostra un catalogo omonimo edito da da 24 ORE Cultura.
Vademecum
Museo delle Culture di Milano (Via Tortona, 56)
DATE 24/11/2021 – 27/03/2022
ORARI Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 10.00 ‐ 19.30 | Gio, Sab 10.00‐22.30
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.
BIGLIETTI Intero € 14
Ridotto € 12
INFOLINE: tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00)
c.museoculture@comune.milano.it
Per conoscere gli orari di visita aggiornati, le modalità di ingresso in mostra e i protocolli di sicurezza usati all’interno del museo per il controllo e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 controllare sempre sul sito mudec.it | info@mudec.it.