OSLO – E’ grazie all’utilizzo della riflettografia a infrarossi (metodo che rivela gli strati sotto la superficie dei dipinti) che è stato scoperto un disegno preparatorio sotto la “La Madonna” di Edvard Munch (1863-1944).
La scoperta è stata annunciata alcuni giorni fa dal Museo Nazionale di Norvegia, che conserva l’opera dal 1909, assieme ad altri dipinti dell’artista.
La ricerca, condotta dal curatore Thierry Ford e dal fotografo Børre Høstland, ha rivelato un’indicazione utile per capire il metodo di lavoro dell’artista norvegese. Al tempo stesso questa nuova identificazione conferma che il quadro è la prima di cinque versioni della discinta Madonna, dipinta dal pittore tra il 1894 e il 1897.
Il disegno preparatorio
Il disegno sottostante il dipinto mostra che la prima posizione scelta da Munch per raffigurare l’immagine della Madonna era un modo più tradizionale e in linea con i ritratti dell’epoca, mentre la posa finale è sicuramente più innovativa.
La donna nuda, sensualmente inarcata, è ora nota per essere raffigurata con un braccio dietro la testa e l’altro dietro la schiena, mentre nello schizzo le braccia appaiono in posizione differente.
La scoperta conferma che il dipinto nel Museo Nazionale di Norvegia è la prima delle cinque versioni esistenti de “La Madonna”, prodotte alla fine del XIX secolo e conservate nella Kunsthalle di Amburgo, nel Museo Munch di Oslo e in collezioni private negli Stati Uniti.
L’opera appare sensuale ed ambigua al tempo stesso. Infatti, anche se la testa della donna è circondata da un’aureola, questa è dipinta di rosso invece che essere dorata, come nel caso di un’immagine religiosa. La rappresentazione fatta da Munch è tra le più classiche tra le sue figure femminili, ma anche molto moderna e insolita.