TORINO – Ultimi giorni per poter visitare ai musei Reali di Torino la mostra “Venere incontra Venere”. Il 18 settembre alle 16, il museo propone una visita guidata per poter ammirare le due Veneri di Sandro Botticelli a confronto.
La Venere cosidetta “di Torino” proviene dalla collezione Gualino. La prima traccia dell’opera risale al 1844 quanto fu acquistata da un reverendo inglese, che in seguito la cedette a un barone. L’opera si pensava perduta nell’incendio della casa di quest’ultimo ma fu ritrovata dagli eredi da cui la acquistò il grande collezionista biellese Riccardo Gualino. Nel 1930 la Venere realizzata da Botticelli con la collaborazione dei suoi allievi divenne patrimonio della Galleria Sabauda. In mostra anche il modello di bellezza classica a cui Botticelli si ispirò, ovvero quello della Venere pudica, rappresentata dalla statua in marmo di Afrodite Anadiomene (cioè nascente dal mare), di età romana (II secolo d.C.) realizzata da un originale di età ellenistica e sormontata da una testa epoca rinascimentale. L’opera appartiene al patrimonio della Soprintendenza Archeologica del Piemonte ed è normalmente conservata a Palazzo Chiablese, sempre a Torino.
La Venere di Torino è stata esposta in Cina (Pechino, Hong Kong e Macao), in Giappone (a Tokyo) e insieme all’opera berlinese anche a Londra e Berlino. Ed è tuttora richiestissima in ogni parte del mondo.
Il prossimo allestimento sarà “Storie di bambini. Giovanni Boldini incontra Antoon van Dyck”. In mostra ci sarà il dipinto “I figli di Carlo I d’Inghilterra”, olio su tela del 1635, di Antoon Van Dyck, dalle collezioni della Sabauda, messo a confronto con “Ritratto del piccolo Subercaseaux” di Giovanni Boldini, dipinto nel 1891, in prestito dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara e per la prima volta a Torino.