ARICCIA (ROMA) – Cosa accade quando si torna a guardare uno degli artisti più celebrati della storia dell’arte con occhi nuovi? Dal 7 dicembre 2024, Palazzo Chigi ad Ariccia invita i visitatori a scoprire un Bernini diverso, meno noto, ma altrettanto sorprendente. “Bernini e la pittura del ‘600. Dipinti della Collezione Koelliker” riporta l’attenzione su un aspetto spesso sottovalutato del maestro barocco: la pittura.
Bernini, un genio multidisciplinare
Gian Lorenzo Bernini, celebre per il Ratto di Proserpina o il Baldacchino di San Pietro, non si limitò a dominare la scultura e l’architettura. Il suo talento si estese alla pittura, un campo in cui il maestro riversò la sua capacità narrativa e il suo gusto per la teatralità. L’esposizione, curata da Francesco Petrucci, mette in luce questa dimensione meno esplorata del suo genio attraverso opere provenienti dalla Collezione Koelliker, una delle raccolte private più importanti d’arte italiana.
Tra i capolavori esposti figurano rari dipinti autografi, come l’intenso Autoritratto mentre disegna, il Ritratto del poeta Virginio Cesarini, e il suggestivo Levantino sdraiato, un omaggio alla quotidianità di un facchino del Porto di Civitavecchia.
Bernini nel contesto del Barocco romano
In mostra, i dipinti di Bernini dialogano con un’ampia selezione di opere di artisti italiani e stranieri attivi nella Roma del XVII secolo. Questo approccio consente di immergersi nella complessità culturale del Barocco romano, un’epoca di sperimentazione, conflitti e straordinaria bellezza.
Tra i pezzi in mostra spiccano il drammatico Convito di Assalonne di Niccolò Tornioli e l’intenso Alessandro Magno uccide Clito di Mattia Preti, oltre a ritratti che raccontano la varietà stilistica del periodo, firmati da maestri come Giovan Battista Gaulli (il Baciccio), Pierre Mignard e Jacob Ferdinand Voet.
Palazzo Chigi: un luogo che amplifica la narrazione
Palazzo Chigi di Ariccia è un elemento attivo della mostra. Le sue sale, cariche di storia, dialogano con i dipinti, amplificando il racconto visivo. Tra i capolavori esposti, si trovano opere monumentali come Sansone che sbrana il leone di Giovanni Lanfranco e Venere con il pomo d’oro di Andrea Sacchi, un prestito dalla storica collezione Chigi.
Un’opera in particolare attirerà l’attenzione: Eraclito e Democrito di Giovanni Domenico Cerrini, proveniente dalle collezioni medicee e mai esposto al pubblico.
Vademecum
Palazzo Chigi in Ariccia – Piazza di Corte 14 – 00072 Ariccia (Roma)
tel. 06.9330053
web www.palazzochigiariccia.it
Biglietti
intero € 10,00 – ridotto € 7,00
scolaresche di ogni ordine e grado ridotto € 5,00
Orari
dal 7 dicembre al 29 marzo: ore 10,00 – 13,00 e ore 15,00 – 18,00
dal 30 marzo al 18 maggio: ore 10,00 – 13,00 e ore 15,30 – 18,30