FIRENZE – Gli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti a Firenze tornano accessibili al pubblico, dopo un quinquennio di chiusura e un complesso restauro di nove mesi. Questi ambienti, che hanno ospitato i protagonisti delle dinastie Medici, Lorena e Savoia per tre secoli, rappresentano uno straordinario viaggio nella storia, nell’arte e nel lusso delle residenze reali italiane.
Un restauro accurato per valorizzare tre secoli di storia
Il restauro, condotto da un team multidisciplinare di esperti, ha riguardato ogni aspetto degli Appartamenti: affreschi, stucchi, parati in seta, tendaggi, mobili e pavimenti. In particolare, la rimozione di tappeti e moquette ha permesso di riportare alla luce i parquet originali, perfettamente conservati.
Al centro dell’intervento vi è stata la volontà di rispettare il riallestimento storico realizzato negli anni Novanta, basato sull’inventario del 1911, che documentava l’ultimo assetto degli spazi sotto i Savoia. I restauri hanno però anche introdotto nuovi elementi, come dipinti provenienti dai depositi, per valorizzare la fase medicea e le successive trasformazioni lorenesi e sabaude.

Courtesy Gallerie degli Uffizi
Arte e fasti regali
Ogni sala degli Appartamenti Reali racconta un capitolo della storia di Palazzo Pitti e delle dinastie che lo abitarono.
La Sala Verde, un tempo sala della Guardia sotto i Medici, conserva l’affresco di Luca Giordano, Allegoria della pace tra Firenze e Fiesole (1682), al centro della volta. Gli arredi, tra cui il prezioso stipo di Vittoria della Rovere, e le decorazioni in seta verde delle pareti risalgono al periodo lorenese, mentre i ritratti settecenteschi furono aggiunti dai Savoia.
La Sala del Trono, con il suo maestoso parato in seta cremisi e il lampadario ottocentesco, documenta la stratificazione storica che ha trasformato la Sala dell’Udienza medicea nella sala dei Ciambellani lorenese, fino a diventare il luogo simbolico del potere sabaudo. La poltrona granducale adattata con lo stemma sabaudo è un esempio concreto di questo passaggio.
Il Salotto Celeste, inizialmente destinato agli strumenti musicali del Gran Principe Ferdinando, divenne una sala da pranzo con i Lorena. I soffitti in stucchi bianchi e oro e il camino delle aquile di Francis Harwood sono testimonianze del gusto settecentesco, mentre la seta celeste delle pareti e il lampadario ligneo del XVII secolo rievocano il lusso del periodo mediceo.
La Sala dei Pappagalli, con il suo parato settecentesco della Manifattura di Lione e il lampadario di cristallo sabaudo, è un affascinante esempio di come gli spazi siano stati adattati e arricchiti nel tempo. Le aquile imperiali del parato, interpretate erroneamente come pappagalli durante la Restaurazione, hanno dato il nome alla sala.
Il Gabinetto Ovale e il Gabinetto Rotondo, realizzati su progetto di Maria Teresa d’Austria nel XVIII secolo, sono straordinari esempi del gusto rococò. Gli stucchi dorati e i parati in seta a fondo bianco evocano l’eleganza delle cineserie apprezzate dall’epoca. Il Gabinetto Rotondo, affacciato sul giardino di Boboli, fu utilizzato nei secoli come biblioteca, boudoir e spazio di conversazione, mantenendo intatta la sua atmosfera raffinata.

Una visione rinnovata di Palazzo Pitti
La riapertura degli Appartamenti Reali offre ai visitatori la possibilità di vivere un’esperienza immersiva, attraversando ambienti che hanno conservato, nonostante i secoli, un’identità unica. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Simone Verde, ha dichiarato: “Negli Appartamenti coesistono armoniosamente reliquie del passato mediceo e della lunga parentesi lorenese, suggellate dal contributo definitivo dei Savoia che arricchirono la residenza di arredi fatti portare qui dalle regge di quasi tutti gli altri territori annessi”.
Anche Alessandra Griffo, curatrice degli Appartamenti, ha sottolineato l’importanza della riapertura: “Riaprire gli appartamenti consente di recuperare la visione di Palazzo Pitti nella sua integrità, non come insieme di musei indipendenti, ma come una unica reggia. I lavori effettuati hanno rispettato il riallestimento ordinato negli anni Novanta quando venne preso come riferimento l’inventario del 1911, l’ultimo che documentava l’assetto di quegli spazi, saltuariamente abitati dai Savoia. Sono stati apportati pochi cambiamenti: disponendo diversamente alcuni pezzi e introducendo alcuni dipinti, altrimenti conservati nei depositi, con l’intento di mettere meglio in evidenza la fase medicea, quando l’appartamento era abitato dal gran principe Ferdinando (1663-1713)“.
Gli Appartamenti Reali saranno visitabili ogni giorno con visite guidate ogni ora, dalle 10 alle 18 (ultima visita alle 17).