ROMA – Torna dal 29 settembre al 3 ottobre, a Palazzo Venezia, la Biennale Internazionale di Antiquariato. Giunta alla decima edizione la manifestazione è un appuntamento ormai fisso nel panorama nazionale e internazionale, e quest’anno si prospetta per certi aspetti di livello addirittura superiore a quello delle esposizioni passate, sia per selezione qualitativa degli espositori sia per gli oggetti presentati, grazie a una commissione di vigilanza d’eccellenza, scelta appositamente dal Ministero dei Beni Culturali.
Edith Gabrielli, direttore del Polo Museale del Lazio ha sottolineato: ”Il mondo dell’antiquariato va considerato, senza se e senza ma, un ingranaggio, un momento indispensabile del sistema artistico e culturale di una nazione come l’Italia e perciò della sua capitale, Roma. Giusto dunque sostenerlo, mantenendo naturalmente ferme le nostre prerogative”. Mentre Cesare Lampronti, presidente dell’Associazione per la Biennale ha spiegato: “Insieme al direttore del Polo Museale del Lazio e al direttore del Museo abbiamo dedicato a quest’evento tempo e sforzi notevoli. Sono certo che la risposta del pubblico sarà adeguata a questo impegno”.
Marco Fabio Apolloni, vice presidente dell’Associazione per la Biennale ha invece sottolineato come l’intenzione si quella “di realizzare quasi un museo nel museo. Vogliamo che Roma ricordi, a sé stessa non meno che agli altri, la propria identità di centro indiscusso del collezionismo, papale e principesco; di essere in definitiva la città che ha insegnato a tutto il mondo a raccogliere e a ordinare meraviglie”.
Saranno 33 gli espositori, cinque o sei antiquari internazionali e 26 che rappresentano la crema dell’antiquariato italiano, con capolavori dell’arte antica, tra cui i grandi esponenti del vedutismo del sei-settecento italiano, come Vanvitelli, Canaletto, Bellotto, Guardi, ma anche con importanti opere moderne e contemporanee.