ROMA – Lo scopo è nobile, il nome originale e d’impatto, #iononmilasciofregare, scritto proprio così, senza spazi, tutto attaccato. Si tratta di un collettivo anonimo che nasce con un intento ben preciso: rivendicare i 17 dipinti, tra cui capolavori di Mantegna, Bellini, Tintoretto, trafugati al Museo Civico di Castelvecchio, Verona, il 19 novembre scorso, nell’arco di appena un’ora e quindici minuti. La campagna nasce dalla volontà di non far spegnere i riflettori da parte dei media, ma anche dei comuni cittadini, su questa triste e grave vicenda, che ha oltraggiato una parte importante del patrimonio culturale italiano. E allora per riportare l’attenzione mediatica e vincere l’indifferenza rispetto a quanto accaduto, ecco una formula sicuramente innovativa.
Come spiega il collettivo sui social network: “Questo appello nasce dalla volontà di ricordare cosa è successo il 19 novembre 2015 a Verona…un appello che abbiamo scritto a più mani in maniera ANONIMA e che vuole essere una “chiamata alle armi” per amici artisti di buona volontà”. Io non ci sto, noi non ci stiamo! Portiamo un segnale fuori, per le strade e in rete per tenere viva l’attenzione su questo caso letteralmente scomparso, senza lasciare traccia.
Ci rivolgiamo quindi agli amici artisti: quello che sappiamo fare è dipingere, non perdiamo tempo, facciamolo. L’idea che ci è venuta è di adottare ognuno di noi una delle 17 opere e di realizzare un murale (ma anche un poster o una qualsiasi installazione urbana) reinterpretando a modo nostro il lavoro originale. Sfrutteremo l’interesse dei media per l’arte urbana per poter denunciare ad alta voce insieme questo incredibile furto!”.
E a quanto pare il tam tam, ormai non solo sui social, sta funzionando e ha già prodotto i suoi primi frutti, molti artisti infatti hanno aderito all’appello in diverse città d’Italia, realizzando reinterpretazioni davvero interessanti.
www.facebook.com/iononmilasciofregare
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