ROMA – E’ morto all’età di 74 anni il fotografo tedesco Peter Lindbergh, grande protagonista della storia della fotografia. Sul suo account Instagram i famigliari scrivono: “E’ con grande tristezza che annunciamo la scomparsa di Peter Lindbergh il 3 settembre 2019, all’età di 74 anni. Lascia la moglie Petra, la sua prima moglie Astrid, i suoi quattro figli Benjamin, Jèrèmy, Simon, Giuseppe e sette nipoti. Lascia un grande vuoto”.
Nato il 23 novembre 1944 a Leszno, una città allora in Germania (oggi è parte della Polonia), Linbergh è cresciuto a Duisburg, dove ha iniziato a lavorare come vetrinista di un grande magazzino. Si trasferisce in Svizzera a 18 anni e poi a Berlino e ad Arles, per poi riprendere a viaggiare in Spagna e in Marocco. Tornato in Germania, studia pittura all’Università di arte di Krefeld. Nel 1971 comincia a dedicarsi alla fotografia per diventare in pochi anni uno tra i più grandi e influenti fotografi di moda contemporanea.
Nel corso della sua carriera ha immortalato le più celebri top model per le cover delle riviste patinate, da “Vogue” a “Marie Claire” da “Interview” a “Harper’s Bazaar”.
Il fotografo si è reso celebre per il suo “sguardo nuovo” sulla donna. Lindbergh amava infatti ritrarre le star quasi senza trucco e in pose molto naturali, in genere in scatti in bianco e nero.
Le sue iconiche fotografie hanno consacrato top model come Christy Turlington, Kate Moss, Naomi Campbell, Monica Bellucci, Linda Evangelista, Eva Herzigova, Cindy Crawford, Stephanie Seymour, Isabella Rossellini, Kate Winslet, Nastassja Kinski e Tatjana Patitz. E’ del 1988 uno scatto, ormai passato alla storia, che immortala sei giovani destinate a diventare top model stellari: Estelle Lèfebure, Karen Alexander, Rachel Williams, Linda Evangelista, Tatjana Patitz e Christy Turlington vestite solo di una camicia bianca, mentre scherzano e si spintonano tra loro sulla spiaggia di Malibù.
Tra i suoi lavori più importanti va ricordato sicuramente ”The Cal 2017″, il mitico Calendario Pirelli che con lui subisce un drastico cambio di rotta. “Il mio Pirelli – spiegava il fotografo – è un calendario non nudo, ma che spoglia l’anima delle attrici: quindi è più nudo del nudo. E’ un calendario sulla sensibilità, sull’emozione, non certo sui corpi perfetti”.
La sua ultima mostra, dal titolo “Peter Lindbergh. A Different Vision Of Fashion Photography”, è stata allestita in Italia a Venaria Reale di Torino nel 2017.
L’amministratore delegato del gruppo Pirelli, Marco Tronchetti Provera, lo ricorda con queste parole: “Un maestro protagonista della storia della fotografia e anche del Calendario Pirelli, di cui è stato l’unico a realizzare tre edizioni. Le sue opere ci ricorderanno per sempre la sua capacità di visione e il suo sguardo sul mondo, uniti a una semplicità e a un’umanità che lo rendevano quella persona speciale che ho avuto la fortuna di conoscere”.