FIRENZE – Pinocchio, invenzione straordinaria, metafora di ogni possibile metafora, italiano, toscano e al tempo stesso personaggio universale aperto a tutte le possibili letture,è lui il protagonista della mostra “Enigma Pinocchio. Da Giacometti a LaChapelle” ospitata, dal 22 ottobre 2019 al 22 marzo 2020, nelle sale di Villa Bardini a Firenze.
A raccontare l’“enigma” di questa creatura novecentesca sono le 50 operedi artisti come Giacometti, LaChapelle, Munari, Paladino, Calder, Ontani, McCarthy, Jim Dine, Venturino Venturi. Si tratta di interpretazioni del mitico personaggio che ogni artista ha ri-letto afferrandone la natura metamorfica.
Le opere in mostra provengono dagli atelier degli stessi artisti, da prestigiose collezioni private e da musei come la GNAM di Roma, la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, la Fondazione Guggenheim di Venezia, il Zurcher Hochschule der Kunste/Museum flur Gestaltung di Zurigo, la Fondazione Giacometti di Parigi. In esposizione sculture in legno, ferro, cartapesta, dipinti bronzi, foto e video, e poi ancora installazioni multimediali, realizzate per coinvolgere lo spettatore in esperienze ricche di suggestioni. Grazie a questi elementi multimediali, la bocca della balena che ha ingoiato Pinocchio diventa luogo magico da vivere, nel quale immergersi, dedicato ai visitatori di ogni età che diventano i veri protagonisti delle Avventure.
“Perché Pinocchio? – racconta la curatrice Lucia Fiaschi – Perché non è un bambino, non è una marionetta né un burattino e non è nemmeno un automa e neanche un clown che, sebbene sotto mentite spoglie, è pur sempre un uomo, dunque perché Pinocchio? Perché è ognuno di noi, ciascuno per la sorte che gli è toccata. È ognuno di noi quando, per un istante o per sempre, prendiamo in mano la vita, splendida e libera dalla paura della morte, dal conformismo e dalla pigrizia”.
Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione & Social Responsibility Generali Country Italia & Global Business Lines afferma: “Il nostro mondo ha bisogno di storie capaci di attraversare il tempo e le frontiere. Come Pinocchio ha saputo fare: una grande storia italiana, tra le più conosciute e tradotte al mondo. Pinocchio ha fatto sognare bambini e adulti, accompagnando momenti di vita familiare. Ma ha anche lasciato un segno nella cultura contemporanea, ispirando grandi artisti internazionali: questa mostra li rappresenta, con opere che provengono direttamente dai loro atelier e da prestigiose collezioni private”.
“Se da un lato Pinocchio è pop – commenta Luigi Salvadori, Presidente Fondazione CR Firenze – come ricordano la canzone Lettera a Pinocchio cantata da Johnny Dorelli negli anni Sessanta, o gli infiniti pupazzi di legno di ogni dimensione venduti nei negozi di souvenir più kitsch, dall’altro ne hanno trattato letterati, storici, sociologi, oltre che artisti che l’hanno utilizzato per esprimere la propria visione del mondo. Pinocchio è infatti una figura universale, metafora della condizione umana, e il libro un’opera per la quale si è parlato, con un fortunato ossimoro, di ‘complessa semplicità'”.
La mostra è prodotta e organizzata da Generali Valore Cultura, Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron con il coordinamento del Gruppo Arthemisia, in collaborazione con Unicoop Firenze. Gode inoltre del patrocinio del Comune di Firenze e della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.
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Vademecum
Villa Bardini,
Costa San Giorgio 2
Firenze
Orari
Dal martedì alla domenica
10.00 – 19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Lunedì chiuso
Info e prenotazioni
055 26 38 599
www.villabardini.it