PISTOIA – Pistoia festeggia il Capodanno entrando nel suo anno da Capitale italiana della Cultura 2017 con un programma ricco di appuntamenti con musei aperti e gratuiti e tanta musica.
Il 31 dicembre dalle ore 19.30 alle 23.30, il Museo Civico, il Palazzo Fabroni e il Museo della Sanità pistoiese saranno liberamente visitabili e anche il primo gennaio, grazie all’iniziativa #domenicalmuseo promossa dal Mibact, saranno aperti e gratuitamente accessibili il Museo Civico e il Palazzo Fabroni dalle 16 alle 19 e il Museo Marino Marini dalle 14 alle 19.30.
Dalle 21.30 comincerà il viaggio musicale con una serie di concerti che culmineranno con quello di Piazza del Duomo dell’Orchestra di Piazza Vittorio, simbolo di integrazione e di dialogo fra culture diverse che fondendo sonorità provenienti da dieci paesi, da luogo ad una musica coinvolgente che diventa anche un messaggio di pace e che traghetterà Pistoia nel nuovo anno.
Il primo gennaio, il programma prosegue nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale, con il “Concerto di Capodanno per Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017” che si svolgerà a partire dalle 16. Si tratta di un programma di musica antica eseguita su strumenti originali dal gruppo musicale “Il Rossignolo”. L’orchestra proporrà musiche di Georg Philipp Telemann, Johann Sebastian Bach, Joseph Bodin De Boismortier, Sebastian Bodinus, Antonio Vivaldi e Anonimo. La giornata si concluderà alle ore 18 con l’accensione del raggio laser da Palazzo Fabroni, sede del Centro di arti visive contemporanee, alla Fattoria di Celle, sede della collezione di arte ambientale di Giuliano Gori. Il raggio laser nasce da un progetto della compianta Chiara d’Afflitto, ex direttrice dei musei comunali, e dello stesso Giuliano Gori e prende spunto da un’idea dell’artista Dani Karavan che nel 1978 a Firenze aveva pensato di unire con un laser il Forte Belvedere alla cupola di Brunelleschi. A Pistoia il raggio luminoso collegherà i due luoghi, entrambi accomunati, oltreché dalla loro recente vocazione museale dedicata all’arte contemporanea, anche dalla antica proprietà. Entrambi, infatti, appartennero all’illustre famiglia Fabroni.