NAPOLI – Torna visitabile al pubblico, dopo un lungo periodo di restauro, la cosiddetta domus dei Mosaici Geometrici, negli Scavi di Pompei. La Villa, nata dalla fusione di più domus distinte in origine, è nota già dalla prima metà dell’Ottocento ed è stata riportata interamente alla luce nei primi decenni del Novecento. Si presenta come un enorme complesso, composto di oltre 60 ambienti articolati su terrazze che, appoggiandosi sulla cinta muraria e addossandosi ad essa, si affacciano in posizione panoramica sulla valle del Sarno.
Le indagine archeologiche condotte finora, a partire dagli anni Trenta del Novecento, e i saggi stratigrafici eseguiti durante le fasi di restauro, documentano le diverse fasi edilizie di queste strutture. Il primo impianto viene fatto risalire al II secolo a.C.
Il nome della domus si deve alla notevole quantità di mosaici in essa conservati, sia monocromi bianchi sia a decoro geometrico bianco su fondo nero o nero su fondo bianco. Oltre ai mosaici sono presenti nella casa anche preziosi pavimenti in graniglia bianca di calcare e soprattutto in cocciopesto, risalenti a una fase più antica rispetto ai mosaici.
L’intervento di restauro, appena concluso, ha permesso di gettare nuova luce su questo complesso, nel quale si sono rivelate anche tre grandi aule dotate di abside sul fondo, anch’esse gravemente danneggiate nel terremoto del 62 e in fase di restauro nel 79 d.C.
A breve si prevede la fine dei lavori e l’apertura al pubblico anche delle casa di Championnet, collegata nel 79 d.C. alla Casa dei Mosaici Geometrici. La domus Championnet è stata restaurata con l’uso di materiali polimeri, che come spiegato dal soprintendente Massimo Osanna, ”E’ lo stesso materiale utilizzato dall’architetto Zaha Hadid per realizzare la stazione dell’Alta Velocità di Afragola’’.
La domus, che possiede locali chiusi, verrà utilizzata per mostre temporanee.