FIRENZE – Con una sede a Villa Fabbricotti, a breve la FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia – sarà in grado di ospitare tutto il suo archivio, costituito da oltre cinque milioni di pezzi, tra fotografie, documenti, libri specializzati e attrezzature tecniche storiche, cui si sono aggiunte adesso quasi 260 mila immagini digitali.
La Fondazione, che recentemente ha vinto un Bando del Ministero per l’assegnazione di un finanziamento per il restauro e la digitalizzazione dei pezzi unici, si è presentata alla stampa martedì 16 febbraio 2021 con il suo presidente, Giorgio van Straten e il suo direttore, Claudia Baroncini.
Tanti i progetti futuri, tra cui mostre temporanee in attesa dell’allestimento del Museo.
“La Fondazione Alinari per la Fotografia – ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani – restituisce vita a un patrimonio fotografico di inestimabile valore, sia sul piano storico che culturale, a livello regionale, nazionale e internazionale. Oggi si apre ufficialmente un capitolo tutto nuovo di una grande storia”.
“Un archivio va, prima di tutto, conservato e valorizzato – ha sottolineato Giorgio van Straten, presidente della Fondazione. – E da qui siamo partiti con il nostro primo progetto sul restauro e la digitalizzazione dei dagherrotipi della collezione che ha partecipato al bando del Ministero ottenendo il contributo più alto”.
“Uno degli obiettivi principali della Fondazione – ha dichiarato Claudia Baroncini, direttrice della FAF – è raggiungere e coinvolgere nelle proprie attività il pubblico, il più ampio e variegato possibile, attraverso programmi educativi per le scuole, le famiglie e gli adulti, e progetti di mediazione culturale per le comunità, che rendano accessibile e comprensibile a tutti il patrimonio Alinari”.
La storia del patrimonio fotografico Alinari ha inizio a Firenze nel 1852, quando Leopoldo Alinari fondò il suo primo laboratorio fotografico e diede vita, insieme ai fratelli Giuseppe e Romualdo, alla ditta F.lli Alinari. Nel 1863 creò il più antico stabilimento fotografico del mondo, nel palazzo in via Nazionale, oggi Largo Alinari, che per oltre 150 anni è stato la sede della ditta.
Dopo una serie di vicissitudini, in primis la crisi innestata dalla Grande Guerra, e numerosi cambi di proprietà, finalmente nel 2019 l’immenso patrimonio è stato acquisito dalla Regione Toscana, che ha subito attivato procedure e azioni per garantire la corretta conservazione e valorizzazione dell’archivio. Il primo passo, il 16 luglio del 2020, è stata l’istituzione della FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia, il secondo, a dicembre 2020, l’acquisizione, dopo il patrimonio analogico, della F.lli Alinari IDEA spa e del suo patrimonio digitale, costituito da un archivio di 259.692 immagini, con relative banche dati, i sistemi di gestione e di stoccaggio, i marchi e i diritti d’uso delle immagini, conferito con il resto alla FAF Toscana.
Questo passaggio da proprietà privata a proprietà pubblica, e la successiva nascita dalla Fondazione Alinari costituisce una grande sfida gestionale. Per accompagnare questo momento di passaggio, la Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut, in collaborazione con la Regione Toscana e la Fondazione Alinari per la Fotografia, ha organizzato la giornata di studi “On Alinari. Archive in Transition”, che ha coinvolto prestigiosi studiosi e studiose in un dialogo con l’artista Armin Linke. A loro è stato chiesto di indicare nuovi orizzonti e impostare nuove questioni di ricerca che possano collegare il passato, il presente e il futuro del patrimonio Alinari. Questi interventi, insieme alle fotografie e a estratti delle interviste realizzate da Armin Linke, stanno per essere pubblicati in un libro dallo stesso titolo (in corso di stampa).
In attesa di uno spazio espositivo della Fondazione, le foto di Alinari saranno in mostra in giro per il mondo. A partire dall’estate 2021, in un viaggio che toccherà Europa, Asia, Africa e le Americhe, “Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea” racconterà il fascino e la diversità degli italiani e dell’Italia, dei suoi paesaggi e della sua creatività. Attraverso le opere di oltre 75fotografi, viene a delinearsi un’inconsueta narrazione visiva che mette in relazione autori, tecniche e soggetti diversi, con l’intento esplicito di far dialogare fotografia storica e contemporanea, per assonanze formali e contenutistiche o per contrasti. La mostra sarà ospitata nelle sedi della rete diplomatico-consolare e gli Istituti Italiani di Cultura e il pubblico internazionale potrà così conoscere e ripercorrere gli snodi di una storia che, cominciando idealmente dagli Archivi Alinari, giunge attraverso i grandi maestri della fotografia italiana del Novecento alle sperimentazioni contemporanee.
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