FIRENZE – Un sito archeologico metafisico. Una cava di marmo in cui è scavata una trincea utile all’estrazione del prezioso minerale. Un luogo all’interno del quale penetrare, sovrastato da aree colorate sovrapposte. Si presenta così “Prospettive con orizzonti” dell’artista Alfredo Pirri (Cosenza,1957), l’opera di copertura della Sala Zubin Mehta, nuovo Auditorium del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, realizzato su committenza del Comune di Firenze, dalle imprese SAC spa e I.g.i.t. spa e progettata dallo studio ABDR Architetti Associati.
L’installazione site-specific è stata donata dalla famiglia Cerasi, su desiderio dell’ing. Emiliano Cerasi (titolare di SAC), che a Palazzo Merulana a Roma ha permesso la fruizione pubblica di una meravigliosa collezione di artisti dei primi anni ’30 del ‘Novecento della Scuola Romana.
“È un progetto che mette insieme arte e musica e che caratterizzerà sempre di più questa porzione di città, vocata alla cultura – ha affermato il sindaco di Firenze Dario Nardella – Grazie ad Alfredo Pirri, uno dei massimi artisti contemporanei, e al dono dell’ingegner Cerasi, il Maggio musicale fiorentino ha un’opera d’arte permanente unica nel panorama dell’arte italiano, anche per dimensioni, che arricchisce tutta l’infrastruttura del Teatro. Ci avviciniamo all’ inaugurazione della macchina scenica che abbiamo realizzato in una corsa contro il tempo in mesi purtroppo caratterizzati dal Covid, dalla guerra e dalla crisi energetica. Il Teatro si appresta a vivere 365 giorni l’anno e anche quest’opera contribuirà a mettere in luce la sua unicità”.
Il dono dell’opera alla città di Firenze richiama una riflessione fondamentale, quella della necessità della condivisione dell’arte: “Si tratta di un tema drammaticamente attuale dei nostri tempi – spiega Pirri- La generosità di chi ha donato l’opera alla città è tipica del collezionista d’arte autentico, di colui che acquistando l’opera d’arte non per se stesso ma per la collettività la rende “pubblica”. Un’opera che appartenendo a tutti è condivisibile e interpretabile da tutti in maniere differenti divenendo parte dello sguardo collettivo di una città che la introietta e la fa propria, la divora, la critica, la ama”.
L’installazione nelle parole dell’artista
Il progetto artistico “Prospettive con orizzonti” si sviluppa su una superficie di notevoli dimensioni, circa 2 mila e 270 metri quadri al limitare del Parco delle Cascine.
“Questo mio lavoro, – dice l’artista – nasce come staffetta rispetto ad un lavoro architettonico in corso d’opera. Si tratta di una sequenza di forme piene e vuote che si inseguono determinando un succedersi cromatico e luminoso che muta secondo l’alternarsi del giorno e della notte e dell’affiorare o sprofondare degli elementi. Esso è composto di piani cromatici orizzontali da cui affiorano parallelepipedi metallici non funzionali o, al contrario, affondano elementi compressi di specchio e vetro che accolgono, al loro interno, piume che paiono appena cadute dal cielo”. “Fin dal primo sopralluogo – sottolinea Pirri – mi sono sentito immerso dentro un paesaggio toscano: ho avuto l’impressione di camminare in una cava di marmo oppure in uno scavo archeologico. Le cave mi hanno sempre affascinato per il loro nitore, quel bianco che le rende astratte eppure tanto reali, pesanti ma fantasmatiche e metafisiche. Con quest’opera vorrei evocarne l’atmosfera … una materia che si trasforma in luce. Quest’opera si propone di dialogare con il paesaggio architettonico cittadino, sia esso di natura storica o attuale in un’altalena continua tra presente e passato“.
La Sala Auditorium del Teatro del Maggio Fiorentino era stata inaugurata il 21 dicembre 2021 alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con un concerto diretto dal Maestro Zubin Metha, a cui è intitolata, con il coro e l’orchestra del Maggio.