ROMA – Parte dal racconto della figura di Antonio Cederna, a vent’anni dalla scomparsa, la nuova edizione di “Italia. Viaggio nella Bellezza”, il programma realizzato da Rai Cultura in collaborazione con il MiBACT alla scoperta di tesori inaccessibili, dimenticati, da restituire alla fruizione pubblica.
Etica, responsabilità, impegno civile. Erano questi i valori di Antonio Cederna, intellettuale intransigente, un precursore, un combattente di mille battaglie per la cura del patrimonio paesaggistico e monumentale del nostro Paese.
Nato a Milano nel 1921, da una famiglia della colta borghesia meneghina, fratello della giornalista Camilla, Antonio Cederna, dopo la laurea in archeologia, comincia a scrivere per la nuova pubblicazione “Il Mondo” di Mario Pannunzio, un giornale di memorabili battaglie civili. Una delle sue prime battaglie è per impedire lo sventramento del centro storico di Roma, avallato in epoca fascista per modernizzare la capitale. La mobilitazione, che coinvolge intellettuali di primo piano ed esponenti del mondo dello spettacolo, ha successo ed evita interventi che stravolgerebbero la zona attorno a Piazza di Spagna. Sempre dalle pagine de “Il Mondo”, Cederna inizia quella che diventerà una delle sue battaglie più lunghe, appassionate e tenaci: quella per la salvaguardia e la tutela dell’Appia Antica. Una battaglia che lo vedrà impegnato per oltre quarant’anni anni, con oltre centoquaranta articoli dedicati all’antica strada romana, e che gli varrà il nome di “Appiomane”. Questa battaglia non ha mai impedito a Cederna di impegnarsi contemporaneamente su diversi fronti. Nell’Italia del boom, che cresce con ritmi vertiginosi, senza rispetto per il paesaggio e l’ambiente, tutti i centri storici delle principali città italiane sono a rischio. Inoltre, le maggiori città italiane crescono senza alcuna pianificazione, obbedendo a un’unica regola: il massimo sfruttamento economico d’ogni porzione di suolo. Il risultato sono spesso quelli che Cederna considera i più “turpi e inumani quartieri d’Europa”. Nel 1962 il ministro dei lavori pubblici del governo di centro-sinistra Fiorentino Sullo presenta uno schema di legge urbanistica che cerca di contrastare lo strapotere della speculazione fondiaria, ma nel 1963, a causa delle pressioni delle grandi lobbie, la Democrazia Cristiana finisce per sconfessare il suo ministro e il disegno di legge viene lasciato cadere.
Nonostante questa battuta d’arresto, Cederna continuerà le sue battaglie urbanistiche: rendere le periferie più vivibili e tutelare i vecchi centri storici. Di queste battaglie: alcune sono state vinte, altre perse, altre sono ancora attuali e rimangono in attesa che qualcuno le faccia proprie.