Dalla Villa romana del Casale di Piazza Armerina, con i suoi mosaici realizzati da maestranze presumibilmente africane, alle straordinarie espressioni dell’arte bizantina che caratterizzano Ravenna; dai monumenti e siti espressione del potere Longobardo in Italia all’ibridismo artistico e culturale della Palermo arabo-normanna sino all’intreccio di stili e culture rappresentato dal Castel del Monte di Federico II di Svevia.
Il continuo incontro di civiltà e scambio di influssi culturali ha segnato la nostra Penisola già alle soglie dell’epoca storica: dall’incontro fra la civiltà greca e quella etrusca, o a quella fenicio-punica con la civiltà nuragica. Un sincretismo proseguito in epoca romana, che si è poi alimentato con la dissoluzione dell’Impero e l’innesto nelle vicende italiane delle culture cosiddette barbariche del nord Europa, prima, e delle civiltà bizantina e islamica dall’Oriente, poi. Per la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo e per le peculiarità delle sue vicende storiche, l’Italia può davvero essere considerata una rappresentazione eccezionale del sincretismo culturale.
Monumenti paleocristiani di Ravenna
Otto monumenti di epoca paleocristiana – edificati tra il V ed il VI secolo D.C. – rappresentano il sito UNESCO di Ravenna. Sono il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero Neoniano, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il Battistero degli Ariani, la Cappella Arcivescovile, il Mausoleo di Teodorico, la Chiesa di San Vitale e la Basilica di Sant’Apollinare al centro della striscia quotidiana che Rai Cultura dedica al patrimonio UNESCO in Italia, in onda martedì 18 dicembre alle 21.10 su Rai Storia. Questi edifici di culto riflettono le importanti vicende storiche, politiche e religiose di Ravenna, divenuta prima capitale dell’Impero Romano d’Occidente, poi nota in Italia come la capitale ostrogota e bizantina.