ROMA – “Maxxi L’Aquila” è il documentario in onda venerdì 14 gennaio alle 19.20 su Rai5, prodotto da Rai Cultura e scritto da Silvia De Felice e Giuseppe Sansonna, che firma anche la regia. Il museo è ospitato a Palazzo Ardinghelli, magnifico esempio di architettura barocca, che sorge proprio nel cuore de L’Aquila.
La sua base medievale nasce dopo il terremoto trecentesco, mentre la sua forma barocca è germogliata dalle macerie del terremoto del 1703.
Oggi, dopo le ferite inflitte dall’ultimo sisma del 2009, il palazzo si appresta a diventare un polo dell’arte su scala planetaria.
Un museo che si inserisce in pieno nella storia secolare della città
L’Aquila, da sempre, ha attirato e lasciato germogliare in sé esperienze artistiche di alto livello. Tra Cinque, Sei e Settecento veniva definita la piccola Arcadia, meta dei grandi pittori della scuola napoletana.
Negli ultimi decenni del Novecento, invece, venne chiamata il Parnaso, perché l’Accademia di Belle Arti locale e il teatro cittadino diventarono un polo attrattivo per artisti come Piero Sadun, Joseph Beuys, Carmelo Bene, Sylvano Bussotti, Gino Marotta, Gigi Proietti, Alida Valli, Antonio Calenda.
Il grande pittore aquilano Marcello Mariani, apprezzato in tutto il mondo, era inseparabile dalla sua L’Aquila, da lui ribattezzata la piccola Salisburgo.
Dopo il terremoto del 2009, seppe rivitalizzare le macerie, trasformandole in opere, in preziosi frammenti di memoria. Testimoniando che l’arte, attraverso la bellezza, può medicare con amore le ferite di una città martoriata. Un principio condiviso dal progetto Off Site Art, nato per convocare gli artisti di tutto il mondo, a coprire con grandi opere le impalcature della ricostruzione.