GENOVA – La Guardia di Finanza ha sequestrato in tre container nel porto della Spezia, un carico di oltre un centinaio di pezzi preziosi tra mobili, quadri del diciottesimo secolo e reperti archeologici di epoca romana, nell’ambito di una operazione denominata “Opulentia”.
I reperti erano destinati alla villa sui colli fiorentini di un facoltoso uomo d’affari statunitense, che nel frattempo è stato denunciato. A quanto pare il “tesoretto” era proveniente da Miami, ma è stato intercettato con l’ausilio dell’Agenzia delle Dogane della Spezia durante un controllo mirato.
L’indagine ha fatto scoprire, grazie anche alla collaborazione della Sovrintendenza Archeologica della Liguria, un certo numero di reperti romani di inestimabile valore, tra questi un vaso funebre del IV-III secolo a.C., una statua in marmo di Carrara del I secolo d.C. che potrebbe ritrarre un personaggio di rango imperiale o una divinità e infine una statua in marmo colorato che sarebbe una rara copia della “Artemis Braschi” raffigurante la dea Arteide, del I sec d.C. Inoltre mobili e dipinti XVIII secolo, in particolare due grandi dipinti a olio di fattura francese, raffiguranti dei putti, con preziose cornici in legno del secondo Settecento.
Al momento intanto è scattata la confisca dei reperti archeologici e dei dipinti francesi. Per quanto riguarda invece il facoltoso imprenditore, che non ha fornito prove sulla legittima provenienza dei reperti, è scattata la denuncia per le condotte punite dal codice dei beni culturali, dal codice penale e dal codice doganale con la contestazione anche di diritti doganali evasi per oltre 23 mila euro. Insomma un recupero di patrimonio culturale che rappresenta un altro risultato importante nell’interesse del Paese hanno spiegato gli investigatori.