ROMA – In occasione del 2777esimo anniversario della fondazione di Roma, è stato inaugurato un nuovo impianto di illuminazione artistica della Villa di Massenzio sull’Appia Antica, uno dei complessi archeologici più importanti della capitale e tra gli otto musei gratuiti della rete Musei in Comune di Roma Capitale, con servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
La nuova illuminazione
L’intervento, realizzato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il sostegno della Lotus Production Srl S.U/Libra, ha permesso di valorizzare ulteriormente i resti monumentali presenti nei circa 20 ettari dell’area archeologica. Grazie a questo nuovo sistema di illuminazione, il pubblico potrà ammirare la bellezza del Palazzo Imperiale, del Circo e degli altri edifici anche dopo il tramonto.
L’inaugurazione dell’impianto di illuminazione, alla presenza del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, è coincisa con l’apertura straordinaria serale della Villa di Massenzio a ingresso gratuito per tutti i cittadini.
L’illuminazione artistica rappresenta solo l’ultimo tassello di una serie di interventi volti a potenziare i servizi e la fruizione della Villa di Massenzio. Dopo il restauro conservativo dell‘Arco dei Cenci nel 2019 e l’ampliamento degli strumenti informativi nel 2022, il 2024 vedrà l’avvio di importanti interventi di restauro e recupero grazie al Programma ‘Caput Mundi-Next Generation Eu’ del Pnrr.
Tra i lavori previsti: l’ampliamento delle aree visitabili, incluso il Pulvinar, il palco imperiale da cui l’Imperatore assisteva alle corse e ai giochi nel Circo. Inoltre, un innovativo progetto di valorizzazione digitale permetterà al pubblico di approfondire la conoscenza del sito archeologico attraverso tecnologie all’avanguardia.
Aperture serali
L’estate del 2024 porterà con sé aperture serali straordinarie ogni sabato, oltre a orari prolungati in occasione delle domeniche gratuite (prima domenica del mese). Un’iniziativa volta a decongestionare i siti affollati e a promuovere la conoscenza di questo tesoro archeologico.
Un gioiello archeologico da riscoprire
Sulla Via Appia Antica, tra il secondo e il terzo miglio, si erge uno dei complessi archeologici più affascinanti della campagna romana: il Complesso di Massenzio. Voluto dall’imperatore Massenzio, sfortunato rivale di Costantino nella battaglia di Ponte Milvio del 312 d.C., questo sito rappresenta un’opera architettonica unica nel suo genere, concepita come un’unità monumentale per celebrare la grandezza del sovrano.
Al centro del complesso si trova il Circo, ancora oggi ben conservato, che poteva ospitare oltre 10.000 spettatori. Un tempo impreziosito dall’Obelisco di Domiziano, successivamente riutilizzato da Gian Lorenzo Bernini per la Fontana dei Fiumi, il Circo rappresentava il cuore dell’intrattenimento pubblico dell’epoca.
Accanto al Circo si erge il grandioso Palazzo, edificato sulla sommità di una collina. La sua struttura originaria è andata in gran parte perduta, ma i resti archeologici offrono comunque un’idea della sua imponenza. Si presume che il palazzo fosse adibito a residenza imperiale e che al suo interno si trovassero sontuosi ambienti decorati con marmi e sculture.
Il nucleo centrale del complesso è però il Mausoleo dinastico, un edificio a pianta circolare che doveva ricordare le sembianze di un Pantheon in miniatura. Circondato da un imponente quadriportico, il mausoleo era probabilmente destinato a ospitare le sepolture di Massenzio e della sua famiglia. Oggi, della sua struttura originaria, restano solo il basamento e la cripta, dove si possono ancora ammirare un massiccio pilastro centrale e un corridoio anulare con nicchie per i sarcofagi.
La storia del Complesso di Massenzio è ricca di vicende. Dopo la sconfitta dell’imperatore, le sue proprietà passarono alla Chiesa di Roma e divennero parte del Patrimonium Appiae. Nei secoli successivi, le informazioni sull’area divennero frammentarie e i monumenti furono divisi tra diversi proprietari. Solo nell’Ottocento, grazie all’acquisizione da parte dei Torlonia, duchi di Bracciano, si ebbe una riscoperta del complesso. Nel 1825, il principe Giovanni Torlonia diede inizio a campagne di scavo con l’aiuto dell’archeologo Antonio Nibby, riportando alla luce numerose opere d’arte e trasformando la tenuta in un’azienda agricola.
Oggi, il Complesso di Massenzio è un’area archeologica protetta, gestita dal Parco Archeologico dell’Appia Antica.