ROMA – Tornerà a Parigi la “ragazza in lutto”, l’opera di Banksy dedicata alle 90 vittime dell’attentato terroristico che colpì il Bataclan di Parigi il 13 novembre 2015.
Sono state le indicazioni degli investigatori francesi a portare i colleghi italiani sulle tracce della porta, tenuta nascosta nel sottotetto di un agriturismo nel teramano. Un gruppo criminale l’aveva scardinata dall’uscita d’emergenza del locale parigino, nel gennaio del 2019, ed era pronta per essere piazzata sul mercato clandestino delle opere d’arte. I carabinieri l’hanno ritrovata in un pessimo stato di conservazione, accatastata tra cose in disuso.
Simbolo del dolore e del ricordo “quest’opera – ha sottolineato l’ambasciatore Christian Masset – ha un alto valore artistico, è stata testimone di un massacro, ma attraverso questa porta di emergenza tante persone si sono messe in salvo. Testimonia anche l’eccellente qualità della cooperazione Italo-francese”.
Il 14 luglio “non è solo la festa dei francesi – ha detto il procuratore dell’Aquila, Michele Renzo – ma la festa della libertà di tutti i Paesi che ci credono. I significati del 14 luglio si intrecciano con la storia di questa porta”.
“Questa è stata una restituzione simbolica, ma esiste già un decreto di restituzione – ha Roberto Riccardi, comandante dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale -. L’opera va maneggiata con particolare cura, ieri ha viaggiato da Ancona a Roma e nei prossimi giorni la porta sarà scortata dai carabinieri italiani fino al confine con la Francia, dove sarà presa in consegna dai colleghi francesi“.
L’opera tornerà infatti in Francia per accertamenti ed essere ripristinata. Per ora le autorità italiane non hanno avuto contatti con Banksy, “non so se ci sarà occasione – ha concluso Riccardi – mi farebbe piacere, ma al momento no. Io seguo questo artista dai suoi esordi a Bristol. L’ho seguito in quanto tratta con grande attenzione, con un obiettivo di denuncia, i temi più attuali. L’ho visto spesso condannare le guerre e i grandi crimini del passato e del presente. Oggi questa porta viene restituita al mondo da persone che seguono le regole, da magistrati e forze di polizia che cercano di fare la cosa giusta e lavorare per il bene”.