TORINO – La Casa Gramsci riapre a Torino nello stesso edificio, nel cuore della città, dove Antonio Gramsci soggiornò tra il 1913 e il 1922. L’edificio fu fondato dalla Compagnia di San Paolo nel 1580 e restò attivo fino a metà del XX secolo per accogliere e dare istruzione ai giovani poveri. Gramsci, emigrato dalla Sardegna, giovane studente squattrinato di rara intelligenza, vi soggiornò.
Come sottolineato dal presidente della Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci, Sergio Scamuzzi: Gramsci “era uno spirito critico, uno spirito d’impegno che ha ancora molto da insegnare ai nostri giovani”. Scamuzzi ha poi aggiunto: “Casa Gramsci non sarà un monumento ma uno spazio di incontri e conoscenza per la città”.
Oggi le stanze dove Gramsci alloggiò in realtà non ci sono più, così come l’Albergo di Virtù, danneggiato dai bombardamenti della II guerra mondiale. Al suo posto c’è un hotel a 4 stelle, Hotel Carlina, di una catena spagnola, che tuttavia, ha riservato al piano terra, all’angolo tra le vie San Massimo e Maria Vittoria, un ambiente-vetrina dove sono conservati oggetti, libri, produzioni artistiche che “raccontano” di uno degli intellettuali che più ha segnato la storia italiana. La scelta certo non soddisferà proprio tutti, in particolare chi ritiene che lo spazio dedicato al filosofo sia veramente “relegato” in un angolo del lussuoso albergo, e chi già dai tempi della ristrutturazione dell’albergo sostiene che Gramsci abbia ben poco a che fare con l’immagine di un hotel di lusso.