GENOVA – I carabinieri del Nucleo patrimonio artistico di Genova hanno ritrovato a vent’anni dalla sua scomparsa una statua di Sant’Antonio abate custodita per anni nel museo di sant’Agostino di Genova prima di essere rubata. Il rinvenimento è avvenuto grazie a un paziente lavoro di indagine.
La statua, opera di Georg Petel, grande incisore e scultore barocco, è un blocco unico di avorio dell’altezza di 70 cm che rappresenta sant’Antonio col suo porcellino. L’opera è stata probabilmente realizzata i primi anni del ‘600 e fa parte di una splendida maternità in avorio custodita da anni al Museo di sant’Agostino.
In realtà nessuno era al corrente della sua sparizione fino al 2001, quando i curatori del museo hanno invece sporto denuncia. E’ quindi da allora che l’opera è stata iscritta nello speciale indice “Arte in viaggio” del Nucleo Patrimonio artistico dei carabinieri. Di fatto è come se l’opera si fosse smaterializzata visto che né il vetro della nicchia dove era custodita, né il portone del museo presentavano segni di effrazione. I carabinieri hanno dunque tenuto d’occhio una famosa casa d’aste genovese, qui la statua era già stata venduta per 40 mila euro e stava per essere spedita in Francia.
Ma non è tutto. Rimane infatti ancora un mistero da sciogliere. La statua presenta un codice 1565 e una sigla Gpb, che corrispondono alla schedatura della Galleria di Palazzo Bianco di Genova. Ci si chiede a questo punto dunque perché l’opera fosse invece custodita al museo di sant’Agostino.