ROMA – Apre il 17 novembre al pubblico l’area archeologica del Circo Massimo, con ingresso da Piazza di Porta Capena, dopo i lavori di riqualificazione ambientale e di valorizzazione del complesso monumentale. L’area è stata presentata questa mattina dal sindaco di Roma Virginia Raggi, da Luca Bergamo, Assessore alla Crescita culturale e Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali.
Gli interventi hanno restituito una nuova leggibilità all’area, ridefinendo la zona dell’emiciclo attraverso operazioni di restauro delle strutture, contenimento del terreno e la realizzazione di nuovi percorsi di visita con relativi impianti di illuminazione. È stata inoltre realizzata una terrazza panoramica sul margine meridionale dell’area e per restituire visibilità alle strutture archeologiche. Anche gli spazi pubblici adiacenti sono stati sistemati e riqualificati.
Il sito con i 600 metri di lunghezza e 140 di larghezza, nel corso dei secoli l’area ha vissuto innumerevoli trasformazioni. Fin dall’età regia in questo luogo si sono svolte manifestazioni pubbliche di ogni genere, dalle competizioni ippiche, alle cacce con animali esotici, rappresentazioni teatrali, esecuzioni pubbliche, ma anche processioni religiose e trionfali. In seguito l’area si è trasformata in luogo di passaggio dell’acqua Mariana, ha ospitato coltivazioni agricole e mulini, è divenuta proprietà privata della famiglia Frangipane, cimitero degli Ebrei per poi ospitare, a partire dal XIX secolo, gli impianti del Gazometro, magazzini, manifatture, imprese artigianali e abitazioni.
Oggi grazie a un lavoro di squadra, come ha sottolineato Presicce, l’intervento che si è realizzato “non è stato solo di recupero del monumento ma di vera e propria urbanizzazione, con la creazione di una terrazza all’ingresso e di terrazzamenti che consentono di seguire i percorsi di visita realizzati con un’illuminazione appositamente progettata, e i pannelli illustrativi, che consentiranno di visitare e leggere il monumento durante la visita”.
Nel percorso previsto, i visitatori avranno la possibilità di scoprire luoghi insoliti, si potrà infatti accedere alle gallerie che un tempo conducevano alle gradinate della cavea (i senatori al piano terra e la plebe al piano superiore), mentre nelle gallerie, che si potranno percorrere per un tratto di circa 100 metri ciascuna, si potranno osservare anche i resti delle latrine antiche. Sarà possibile visitare anche alcune stanze che venivano utilizzate come botteghe – tabernae – locande, negozi per la vendita di generi alimentari, magazzini, lupanari, lavanderie, ma anche uffici di cambiavalute necessari per assecondare il giro di scommesse sulle corse dei cavalli. Nella zona centrale dell’emiciclo sono visibili le basi dell’Arco di Tito, uno dei più grandi archi trionfali di Roma, a lui dedicato in occasione della vittoria giudaica.
Nel corso degli scavi sono state rinvenute anche parti della grande iscrizione, rimarcata con lettere bronzee, su cui era incisa la dedica da parte del Senato e Popolo Romano all’imperatore. I numerosi frammenti lapidei presenti nell’area sono stati in parte anche sistemati ad arredo dello spazio aperto. Nello spazio antistante la torre sono stati posizionati i frammenti architettonici di marmo lunense provenienti dallo scavo dell’arco di Tito.
I lavori di riqualificazione ambientale e di musealizzazione dell’area sono stati condotti dall’assessorato capitolino alla Crescita culturale e dalla sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con l’Ufficio Città Storica, con il contributo tecnico di Zetema Progetto cultura e realizzati dall’impresa Celletti Costruzioni Generali.
L’area potrà essere visitata fino all’11 dicembre dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 16 e dal 12 dicembre il sabato e la domenica dalle 10 alle 16 e dal martedì al venerdì su prenotazione allo 060608. Il prezzo del biglietto intero è di 4 euro, ridotto di 3 per i residenti e per i visitatori un intero a 5 euro e un ridotto a 4.