ROMA – È stata inaugurata il 3 novembre una nuova sezione del museo della Centrale Montemartini, che si arricchisce della Sala del Treno di Pio IX. Questo spazio, dopo un lungo e complesso restauro, sarà aperto al pubblico dal 4 novembre. In esposizione ci sono i vagoni realizzati nel 1858 per papa Pio IX, tre carrozze, commissionate all’epoca a una società francese per un costo di 140mila franchi, che lo stesso Papa utilizzò nei suoi spostamenti all’interno dello Stato Pontificio prima dell’unificazione d’Italia del 1870.
Il viaggio inaugurale fu compiuto il 3 luglio 1859 da Giovanni Maria Mastai Ferretti, Papa Pio IX, dalla stazione Porta maggiore a Cecchina (Albano). In seguito fu inaugurata la tratta Roma-Civitavecchia (73 km) e la Roma-Velletri nel 1862. Il treno fu dimesso nel 1870 e collocato dapprima alla Stazione Termini per poi essere trasportato nel 1951 a Palazzo Braschi.
Il primo vagone “terrazzato” presenta appunto la cosiddetta “balconata” che serviva da loggia per le benedizioni, che il Papa dava ai cittadini durante le sue soste tra una stazione e l’altra. Il secondo con la Sala del trono ha una sorta di mini appartamento annesso ad uso ufficio e il terzo “la Cappella” era quello dove Pio IX teneva delle messe durante i suoi viaggi.
La Sala è stata inaugurata dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, accompagnata dagli assessori alla Cultura e al Bilancio, Luca Bergamo e Andrea Mazzillo, e dal sovrintendente ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce.
Lo spazio dell’ex sala caldaia della Centrale è stato quindi ri-progettato e riportato a nuovo dai tecnici della Sovrintendenza. La sindaca di Roma durante la visita ha commentato: “Siamo molto orgogliosi di questo lavoro fatto dalla sovrintendenza, un’attività di recupero molto attenta e che peraltro unisce reperti e oggetti di due secoli fa all’interno di una struttura che, invece, fa parte di quest’epoca: una Centrale fino a poco tempo fa in funzione. Questo connubio tra moderno e antico è molto interessante e questo museo, inserito in questa parte di Roma, acquista un significato particolare. Questo progetto mostra come due mondi diversi possono e devono dialogare: è questa la sfida che dobbiamo raccogliere e vincere in altri luoghi della capitale” – ha concluso Raggi.