FIRENZE – L’Ultima Cena, l’opera realizzata da Giorgio Vasari nel 1546, gravemente danneggiata nell’alluvione di Firenze del novembre 1966, è tornata dopo un lungo restauro nella Chiesa di Santa Croce. Gli interventi di restauro sono stati effettuati dall’Opificio delle Pietre Dure grazie al sostegno di Prada e della Getty Foundation. Il 4 novembre è avvenuta l’inaugurazione dell’opera nella sua sede originaria. Un lungo applauso ha accompagnato lo ‘svelamento’ del restauro, ritenuto a lungo impossibile da realizzare. L’opera infatti non era più in mostra da lungo tempo visto che per circa 40 anni gli esperti avevano considerato impraticabile il suo restauro. Solo nel 2004 è stato possibile costruire un progetto innovativo che ha portato al restauro definitivo del dipinto.
Alla presentazione hanno partecipato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini e dal sindaco Dario Nardella. È stata questa la prima tappa della visita del Capo dello Stato a Firenze in occasione dei cinquant’anni dall’alluvione.
Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, commentando il ritorno dell’opera nella sua collocazione originaria, ha detto: “Il ritorno dell’Ultima Cena di Giorgio Vasari nella Basilica di Santa Croce a Firenze a cinquant’anni dalla piena dell’Arno è il frutto di quella virtuosa collaborazione tra pubblico e privato nella tutela del patrimonio culturale premiata dall’Artbonus. Grazie alla grande professionalità dei restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, un’eccellenza italiana nota e apprezzata a livello internazionale, alla generosità di due diverse realtà, Prada e Getty Foundation, e al sostegno del Dipartimento della Protezione Civile oggi è possibile restituire a Firenze e al mondo un capolavoro a lungo considerato irrecuperabile a causa dei gravi danni subiti dal fango e dall’acqua. Le stesse eccellenze, la stessa determinazione e, ne sono certo, la stessa generosità sono e saranno al servizio del patrimonio culturale del Centro Italia duramente colpito dal sisma”. Il dipinto sarà visitabile nella Chiesa di Santa Croce dal 10 al 12 novembre, in occasione della quinta edizione del Salone dell’Arte e del Restauro.
Attualmente, n caso di preallerta meteo, il dipinto sarà protetto grazie ad un sistema attraverso il quale sarà possibile sollevarlo di ben 6 metri di altezza per impedirne l’eventuale danneggiamento dell’acqua. La quota individuata come sicura è di oltre un metro rispetto al battente prevedibile di una possibile alluvione. Un fermo consentirà di mantenere il dipinto in posizione elevata e in stabilità. La mobilitazione può essere effettuata da una sola persona in due minuti.