PERUGIA – Sono oltre 300 le opere che sono state messe in salvo a Norcia grazie al lavoro del Laboratorio di diagnostica per i beni culturali di Spoleto. Già dopo le scosse del 24 agosto, attraverso un lavoro svolto nei primi di ottobre, molte opere erano state rimosse, infatti al momento del crollo della chiesa di Santa Rita, lo scorso 30 ottobre, all’interno dell’edificio non si trovavano più le opere d’arte che vi erano state ricoverate dopo il terremoto del 1997, in attesa della possibilità di restituirle ai luoghi di origine (Preci, Norcia, Cascia).
Si tratta 52 dipinti su tela, sei dipinti murali, grandi macchine d’altare, preziose suppellettili, mobili da sacrestia, paramenti liturgici, sculture lignee e in cartapesta, databili dal quindicesimo al diciannovesimo secolo.
Una nota del Laboratorio spiega: “Le operazioni sono state eseguite in tempi strettissimi grazie alla grande disponibilità della soprintendenza alle Belle Arti dell’Umbria, diretta da Marica Mercalli, ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Perugia e alla operatività generosa dei vigili del fuoco, guidati dal comandante Gianfrancesco Monopoli, che hanno provveduto alla rimozione dei beni dall’interno della chiesa, leggermente coinvolta già dalla scossa del 24 agosto”.
Nel frattempo, sempre a Norcia, i Vigili del fuoco hanno collocato due grandi teloni nella Basilica di San Benedetto, in gran parte distrutta dal sisma. L’operazione è stata effettuata per proteggere dalla pioggia le opere d’arte rimaste all’interno e non recuperabili, almeno per il momento. L’intervento, molto particolare, è stato eseguito applicando dei teloni in plastica super-resistente a ridosso delle pareti rimaste in piedi e creando il cosiddetto ‘effetto-piscina’ per cui le acque piovane potranno scorrere via agevolmente. L’operazione, già prevista, si è però resa più urgente per le previsioni di maltempo delle prossime ore.