ROMA – I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 sono al centro del progetto “Street Earth 2030”, che vede impegnati, sulla Terrazza del Pincio a Roma, 17 artisti, tra street artist, fotografi, pittori tra i più noti a livello nazionale e internazionale, nella realizzazione di opere ispirate proprio ai 17 punti in questione. “In realtà sono 16 gli artisti coinvolti” – spiega Giulia Morello, che oltre ad essere la direttrice artistica dell’Earth Day Italia, è anche la curatrice della mostra insieme a Stefano Aufieri.
Giulia sottolinea appunto che gli artisti sono 16 poiché “il 17esimo obiettivo, proprio in nome dell’interconnessione e del raggiungimento condiviso, verrà sviluppato in maniera corale da tutti gli artisti. La 17esima sarà quindi un’opera collettiva”.
Lo scorso anno in occasione della 48 esima edizione dell’Earth Day, erano già stati coinvolti i due street artist, Moby Dick e Maupal, che quest’anno saranno nuovamente protagonisti insieme al collettivo Up 2 artists (che si è già fatto notare per una bellissima iniziativa di street art realizzata ad Amatrice). “Il cerchio quest’anno si è allargato coinvolgendo questi meravigliosi artisti che si sono messi a disposizione a titolo totalmente gratuito”.
L’idea della mostra – racconta Giulia – “è quella di utilizzare la cultura per lanciare un segnale fortissimo per il raggiungimento dei 17 obiettivi, dai quali siamo purtroppo ancora lontanissimi”.
“Io credo molto nella potenza dell’arte come motore di cambiamento. L’arte – afferma ancora Morello – è un ottimo strumento di comunicazione, di persuasione e di sensibilizzazione”. D’altra parte Giulia non è nuova all’utilizzo dell’arte come mezzo di rigenerazione sociale ed umana. Sempre suo, infatti,l’interessante progetto realizzato nel carcere di Rebibbia per trasformare le carceri da istituti di pena a istituti di culturatrasformare le carceri da istituti di pena a istituti di cultura e che ha visto coinvolto ancora una volta Moby Dick.
“Ciò che può fare l’arte per questo specifico progetto sulla sostenibilità ambientale – evidenzia – è smuovere le coscienze, richiamare l’attenzione pubblica su un urgenza planetaria, per la quale – come ci ha ricordato ieri Greta (Thunberg) – rimane davvero poco tempo”.
Proprio il 19 aprile, durante il Friday For Future, Maupal e Moby Dick hanno dato il loro contributo attraverso un “live painting”, mentre tutti i 17 pannelli saranno ultimati per il 22 aprile, quando faranno da sfondo al grande Concerto per la Terra.
“Lo strumento culturale, in questo caso la street art, insieme alla musica, spero possa richiamare ai principi di sviluppo sostenibile, ovvero di rispetto e di tutela del pianeta”. Ci tiene poi a precisare Giulia: “il messaggio che vorrei arrivasse è che ognuno di noi può fare la differenza, non c’è più tempo per delegare. Sette milardi di persone possono fare tantissimo e nel nostro piccolo (nel Villaggio per la Terra – che poi tanto piccolo non è, visto che solo lo scorso anno ha coinvolto 150 mila persone) noi cerchiamo di mettere a sistema questa serie di principi fondamentali rivolgendoci a una comunità attenta. Dobbiamo riappropriarci di questa responsabilità, di questa forza che abbiamo”.
Le opere realizzate (pannelli 80×260 circa), dopo il concerto, resteranno esposte fino al 28 aprile, ma – ci anticipa la curatrice – “il 5 giugno 2019, in occasione della ‘Giornata mondiale per l’ambiente’, i pannelli saranno esposti al MAXXI. Portare in questo Museo una mostra del genere è davvero un passo molto importante. Per questa opportunità vorrei ringraziare la presidente Giovanna Melandri, che si è sempre mostrata particolarmente attenta alle tematiche ambientali”.
Ma l’obiettivo, in realtà – ci spiega ancora Morello – è che questa mostra “non termini né il 28 aprile, né il 5 maggio, ma continui a girare”, trasformandosi in una sorta di “monito”. Non solo dunque puro “momento di visibilità scenica, ma contenuto per smuovere le coscienze. L’arte in questo senso credo sia veramente uno strumento fondamentale che possa innescare quel cambiamento culturale che tutti noi auspichiamo”.
L’impegno insomma è quello di portare questa mostra ovunque sia possibile, trasformandola in itinerante. “L’abbiamo pensata ‘viaggiante’. D’altra parte i 17 obiettivi sono comuni a 193 paesi membri dell’Onu,quindi non abbiamo confini” – conclude Giulia Morello.
Gli artisti che partecipano al progetto sono: Maupal, Andrea Gandini, Beetroot, Moby Dick, Mauro Sgarbi, Alessandra Carloni, Aurora Agre, Marta Petrucci, Umanamente in Bilico, Alesssandra Santo Stefano, Monica Vecchio, Diego Poggioni, Valerio Di Benedetto, Chewz , Stefano Garau, Luca Valerio d’Amico.
Di seguito una galleria dei bozzetti delle opere
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