ROMA – Quando il 25 agosto del ’95, le granate serbe volutamente la incendiarono, andarono persi quasi totalmente un milione e mezzo di libri e quasi oltre 150 mila volumi rari e manoscritti. La distruzione dell’edificio della Vijećnica fu quasi totale. E per anni le sue macerie futono il simbolo del dramma dell’assedio di Sarajevo, il più lungo della storia moderna dai tempi delle due guerre mondiali. Ci vollero circa 13 milioni di euro e una quindicina di anni per ricostruirla ed, ora, trasformata nelle sede del Municipio cittadino, è meta di tutti i turisti che passano in città e grande orgoglio dei sarajevesi.
Da oggi la vecchia e bellissima biblioteca, capolavoro architettonico in stile pseudo – moresco riaperta il 9 maggio del 2014 alla presenza della Sarajevo Philarmonic Orchestra e del violoncellista Vedra Smailovic, è illuminata da una nuova straordinaria luce. Il nuovo progetto di illuminazione, infatti, è stato realizzato dagli esperti della Bosnia-Erzegovina Sr Ha Hrisafović e Jasmina Memić ed è stata la stessa città di Sarajevo ad investire in questa valorizzazione grazie a fondi comunali con l’obiettivo di realizzare un’illuminazione ad alta efficienza energetica capace di accentuare tutti i dettagli architettonicamente importanti.