SIRACUSA – Il Castello Svevo di Augusta (Siracusa), fortezza federiciana risalente al XIII secolo, è finito tristemente sulle cronache dei giornali a causa dell’incuria nelle quali è caduto nell’arco di questi anni e per il quale è stato sottoposto a sequestro e chiusura da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Siracusa, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, Michele Consiglio. Le motivazioni sono state evidenziate dalla Procura che ha parlato di “inerzia durata nel tempo”. Infatti a fronte di numerosi annunci riguardanti restauri, valorizzazioni, realizzazione di un museo, in realtà il Castello è rimasto abbandonato a se stesso, senza né manutenzione né cura, trasformandosi a poco a poco addirittura in qualcosa di pericoloso, “un grave rischio per l’incolumità pubblica e per la sicurezza personale dei turisti”, come spiegato dal procuratore Francesco Paolo Giordano.
La fortezza rischierebbe infatti di crollare da un momento all’altro proprio a causa dei mancati interventi di consolidamento della struttura.
L’indagine è stata scaturita da una denuncia partita dall’associazione Italia Nostra, per la quale è stato indagato, per omissione in atti d’ufficio edanneggiamento del patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale, l’attuale governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ma anche il suo predecessore, Raffaele Lombardo e i dirigenti regionali Gaetano Pennino, Rino Giglione, Sergio Gelardi e Gesualdo Campo.
Infatti, secondo la tesi dell’accusa, i gravi danneggiamenti sarebbero dovuti “esclusivamente alla mancata manutenzione e all’abbandono del monumento da parte della Regione Siciliana”. Dal canto suo Crocetta ha affermato di essere totalmente estraneo alla vicenda. All’Ansa ha infatti dichiarato: “Se il procuratore di Siracusa mi avesse chiamato gli avrei consegnato le carte che dimostrano come il mio gabinetto il 7 luglio del 2014 abbia trasmesso all’assessorato regionale ai Beni culturali la pratica subito dopo avere ricevuto la segnalazione dal ministero dei Beni culturali”. Sta di fatto che questa “inerzia” si è comunque protratta troppo a lungo, per cui attualmente il Castello è stato affidato alla custodia giudiziaria del soprintendente ai Beni culturali di Siracusa, Rosalba Panvini.