“Il mio primo atto come assessore alla cultura di Roma Capitale. Una visita alle Fosse Ardeatine per ricordare e onorare la memoria condivisa di una città antifascista, Medaglia d’oro al Valore Militare per la Resistenza. Rinnovare la memoria delle vittime del nazifascismo non è solo un omaggio ai caduti di ieri, ma uno dei punti di partenza indispensabili per immaginare e difendere il futuro”.
Primo appuntamento alle Fosse Ardeatine
Inizia così il percorso del nuovo assessore alla cultura del Comune di Roma, Massimiliano Smeriglio, che questa mattina, dopo la prima seduta nell’aula del Campidoglio a fianco del sindaco Gualtieri, ha voluto rendere omaggio ai martiri delle Fosse Ardeatine andando a deporre dei fiori direttamente al Mausoleo che custodisce i resti delle vittime dell’eccidio nazi-fascista. “È da qui che voglio cominciare il mio lavoro al Comune di Roma – ha continuato. – Dal ricordo delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, tra le quali anche mio bisnonno Enrico Mancini. Nella Resistenza risiedono i nostri valori democratici cui Roma, Medaglia d’oro al valor militare, ha pagato un prezzo altissimo”.

Smeriglio, che prende il posto dell’assessore dimissionario Miguel Gotor, nel corso della visita ha voluto sottolineare che intende “Lavorare per una cultura della Pace” che quindi “sarà uno dei principali compiti della mia consiliatura. Lo dobbiamo alle tante romane e romani che hanno dato la vita per la libertà del nostro Paese. La memoria e la cultura della liberazione restano ingranaggi collettivi che possono contribuire a trasformare il presente”.
“Mi sembrava importante cominciare questa nuova avventura istituzionale, venire qui, lasciare un segno, ricordare ciò che è stato, rendere omaggio ai martiri ardeatini, alla Resistenza romana. La cultura di una città ha a che fare con la sua storia, col suo passato e il suo presente. E la sua storia, il suo passato e il suo presente contribuiscono a costruire l’identità di una comunità. E Roma deve continuare ad essere fortemente connessa alla storia che si è sviluppata dopo l’8 settembre 1943, e anche prima durante il ventennio, con quella capacità di reazione, di resistenza e di riscatto costruita dai padri costituenti