ROMA – In una conferenza di presentazione alla stampa dello spettacolo “Pasolini-Caravaggio”, al teatro Olimpico di Roma dove è in programma dal 2 al 4 dicembre, l’autore Vittorio Sgarbi ha aperto spiegando che parlare di “Pasolini-Caravaggio” è ragionare sulla realtà. In maniera giocosa il sottosegretario di Stato alla Cultura ha ironizzato sul fatto che, a parte lui stesso “vero per natura”, non sono frequenti gli incontri vivi e illuminanti oltre la superficie dell’apparenza. “Caravaggio è un’autorità acclamata e Pasolini non si consuma”, ha sintetizzato chiarendo che hanno entrambe capacità identica di dirci la verità e di essere profetici.
Sulla locandina simbolo dello spettacolo, quadro di Michelangelo Merisi del 1609 – 1610 che rappresenta Davide con la testa di Golia, quest’ultima autoritratto di Michelangelo, un fotomontaggio mostra la faccia di Pasolini al posto di quella di Davide. Vittorio Sgarbi ha spiegato come sia stata una scelta del produttore Corvino, come il messaggio voglia comunicare la labilità dei confini tra il bene e il male. Nel quadro – sconvolgente se si pensa che la testa di Golia ha il volto di Michelangelo Merisi – Davide guarda con pena al gigante sconfitto. In effetti sia Caravaggio che Pasolini hanno vissuto una vita borderline, le cui fragilità sono state pagate con l’ostracismo dei contemporanei, solo lo sguardo postumo ha restituito loro la pietà di chi riesce a osservare la vita con distacco.
Sul palco del teatro Vittorio Sgarbi ci condurrà, con l’energia e la passione sua propria, all’introspezione di due uomini che hanno posseduto quel particolare talento e quel coraggio che permette di non morire. Due vite caratterizzate da eccessi, contrapposizioni, timori simili e dal bisogno di difendere la propria libertà intellettuale e le proprie inclinazioni. L’uno vissuto a cavallo dei secoli ’500 e ‘600 e l’altro nel secolo ventesimo, alla lente d’ingrandimento del critico d’arte potremo vedere ciò che lì accomuna.
Abilità delle lectio magistralis di Vittorio Sgarbi è proprio quella di distillare dalle esperienze dei grandi quell’universalità di sentimenti in cui ci si riconosce e se ne trae insegnamento, cullati da una narrazione godibile, divertita e senza retorica alcuna.
Vademecum
Roma – Teatro Olimpico – dal 2 al 4 dicembre
Musiche composte, ed eseguite dal vivo, da Valentino Corvino violino, viola, oud, elettronica
Video scenografia Tommaso Arosio
Progetto artistico DoppioSenso
Spettacoli venerdì e sabato ore 20.30, domenica ore 18