FIRENZE – Si è concluso il restauro della Cappella del Cardinale di Portogallo nella Basilica di San Miniato al Monte, fra le cappelle rinascimentali più importanti di Firenze. Realizzata a metà del Quattrocento per volontà testamentaria del Cardinale Giacomo di Lusitania, proveniente dalla famiglia reale del Portogallo morto poi a Firenze nel 1459, la Cappella fu realizzata da un gruppo di artisti di cui faceva parte Luca della Robbia, Antonio Manetti allievo di Filippo Brunelleschi, Antonio e Piero del Pollaiolo, Antonio e Bernardo Rossellino, Alessio Baldovinetti.
La Cappella, frutto di un lavoro di squadra, è dunque un’opera composita: essa è decorata finemente da pitture murali, elementi in pietra serena, marmi, opere in terracotta invetriata, dipinti su tavola, manufatti in bronzo. Per questo è stato coinvolto un gruppo di restauratori, ciascuno specializzato in uno dei materiali presenti all’interno del bene, in modo da garantire non soltanto un restauro a regola d’arte, ma anche il rispetto dell’intero manufatto. Ognuno dei professionisti coinvolti è intervenuto sul complesso e ricco monumento applicando in primis il principio del minimo intervento e della compatibilità dei materiali e mettendo a punto metodologie innovative per risolvere alcuni problemi legati alla pulitura delle superfici.
“Il restauro appena concluso della cappella del Cardinale di Portogallo – spiega il soprintendente Andrea Pessina – costituisce un intervento straordinario che senza ombra di dubbio potremo veramente definire ‘corale’ per la molteplicità delle professionalità coinvolte e dei saperi che è stato necessario condividere. Il nostro più sentito ringraziamento va ai Friends of Florence e al professore Jon Cherubini, il cui grande amore per l’Arte e per Firenze ha reso possibile tutto questo”.
“La Cappella del Cardinale di Portogallo, che comunemente è riconosciuta come uno dei più alti esempi del Rinascimento fiorentino, è ora restituita alla comunità, grazie alla generosità della famiglia Cherubini e all’impegno costante nella tutela del patrimonio fiorentino della Fondazione Friends of Florence, promotrice di questo esemplare restauro. Il mio personale ringraziamento – afferma Maria Maugeri che ha curato la direzione dei lavori – va anche a tutta la folta squadra di restauratori e loro assistenti con cui è stato facile collaborare per indole e professionalità, Daniele Angellotto, Bartolomeo Ciccone, Alessandro Gianni, Anna Medori, Nicola Savioli, Filippo Tattini e Andrea Vigna, ma poi tante professionalità che sarebbe qui lungo da enumerare, ma che senza il loro contributo mai avremmo raggiunto questo straordinario esito finale. Infine, un ringraziamento sincero lo devo al mio collega Alberto Felici, restauratore di provata esperienza grazie al quale abbiamo intrapreso la sperimentazione della metodica del laser applicata alla terracotta policroma con eccellenti risultati e per questo un grazie è d’obbligo a Light for Art del gruppo El.En che ci ha fornito la strumentazione a titolo gratuito e ad Alessandro Zanini per il supporto durante l’intervento”.