VERONA – Per il furto delle 17 opere al museo di Castelvecchio (Verona), avvenuto lo scorso 18 novembre, sono state arrestate tredici persone e non dodici come appreso in un primo momento.
L’operazione, condotta dalla Squadra mobile scaligera e dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico e coordinata dal sostituto procuratore Gennaro Ottaviano, è ancora in corso per recuperare la refurtiva che però sarebbe già stata individuata in Moldavia e il cui valore complessivo stimato si aggira tra i 15 e i 20 milioni di euro.
Sette arresti sono stati compiuti in Italia e tra i fermati c’è Francesco Silvestri, la guardia giurata che era in servizio al museo la sera della rapina, considerato il basista della banda. In manette anche il fratello gemello, Pasquale Silvestri, e sua moglie, Svetlana Pkachuck, ritenuta il ‘trait d’union’ con la banda moldava. Gli altri cinque, tutti cittadini moldavi, sono stati arrestati nel loro paese e, come ha spiegato il pubblico ministero Gennaro Ottaviano, “verosimilmente non sarà necessaria la richiesta di estradizione perché saranno processati dalla magistratura moldava con l’accusa di contrabbando di opere d’arte e anche di rapina compiuta in un paese estero”.
Per i sette indagati portati nel carcere veronese di Montorio è in programma l’udienza di convalida davanti al gip. Per quanto concerne i quadri da recuperare “la speranza è che i quadri siano ancora tutti assieme” ha detto Ottaviano.
Alcuni dei cittadini moldavi arrestati hanno precedenti per rapina, ma non risulta che abbiano reati legati al traffico di opere d’arte. I due gemelli (l’operazione è stata chiamata proprio ‘Gemini’, che in latino significa gemelli), invece sono incensurati.
Video Operazione Gemini