FIRENZE – Dopo 85 giorni di chiusura il 3 giugno si sono riaperte le porte delle Gallerie degli Uffizi. Ad accogliere i visitatori è stato il direttore Eike Schmidt che ha spalancato il portone che dà su piazzale degli Uffizi.
Alla cerimonia di riapertura nella sala della Niobe erano presenti, tra gli altri, il sindaco Dario Nardella, l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, il prefetto Laura Lega, il rabbino di Firenze Gad Fernando Piperno, l’imam di Firenze Izzedin Elzir e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.
“La rinascita del Paese comincia dall’arte. – Ha affermato Schmidt – Quello che parte da Firenze, oggi, con la riapertura del primo museo italiano, è un segnale importante e simbolico. Sarebbe bellissimo che il modello di visita e turismo rilassati che si sperimentano qui agli Uffizi, in questo particolare momento storico, diventi stabilmente il modello per il turismo di domani”.
“Gli Uffizi – ha sottolineato Schmidt – hanno un ruolo di incubatore economico per tutta Firenze e per tutto il Paese essendo il museo più visitato in Italia. Abbiamo perso 12 milioni di euro in questi 85 giorni di chiusura, ma Firenze in realtà ha perso molto di più per l’indotto mancato. Oggi c’è anche la ripartenza delle regioni, la gente verrà dal nord e dal sud a vedere gli Uffizi e questi sono i primi passi che ci riportano verso una maggior apertura, sempre nelle condizioni di sicurezza”.
Schmidt ha poi annunciato che, entro un paio d’anni, verrà organizzata a Firenze una mostra con le opere custodite nei depositi delle Gallerie degli Uffizi e della soprintendenza del capoluogo toscano che furono originariamente create per le chiese. “Abbiamo nei depositi numerose opere d’arte – ha detto il direttore – che furono portate via dalle chiese temporaneamente, per qualche restauro, per il rischio di furto, dopo l’ alluvione o dopo la guerra. Queste opere non sono state viste da nessuno per molti decenni e spesso si è persa la memoria storica dei luoghi dai quali provengono”.
Per la giornata di oggi, oltre alle 380 persone prenotate ci sono anche i visitatori che si erano aggiudicati l’ingresso prima della chiusura e che non hanno mai disdetto.
Orari, biglietti e modalità di visita
mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 14.00 alle 18.30
sabato e domenica dalle 9.00 alle 18.30
L’ultimo ingresso è consentito un’ora prima della chiusura. Possono entrare contemporaneamente al massimo 450 persone, la metà rispetto a quanto previsto prima del coronavirus. A ogni visitatore sono così garantiti durante il tour nel museo in media 44 metri quadrati di spazio e il personale può impedire l’accesso alle sale quando viene raggiunto il numero massimo di persone consentito.
Nelle stanze dove sono ospitati i principali capolavori come la Venere e la Primavera del Botticelli, il Tondo Doni di Michelangelo e la Medusa di Caravaggio, sul pavimento si trovano degli adesivi che indicano alle persone dove disporsi per ammirare le opere in tutta sicurezza.
All’ingresso viene rilevata la temperatura corporea con termoscanner. E’ vietato l’accesso alle persone con più di 37,5°. Durante tutta la visita nel museo la mascherina è obbligatoria, per coprire bocca e naso, ed è necessario mantenere la distanza dalle altre persone di almeno 1,80 metri. Con la riapertura degli Uffizi cala anche il numero dei componenti dei gruppi ammessi nel museo più grande di Firenze: per evitare assembramenti i gruppi di visita possono essere composti al massimo da 10 persone, che devono mantenere la distanza di sicurezza.
Sul sito ufficiale degli Uffizi è possibile acquistare online i biglietti e fare la prenotazione dell’ingresso al costo di 4 euro (oppure al numero 055294883).