FIRENZE – Giorni e giorni di polemiche per la visita dell’influencer da 20 milioni di follower, Chiara Ferragni, agli Uffizi di Firenze. Il web si è diviso tra chi l’ha sostenuta come “novella ambasciatrice virtuale di cultura” e chi l’ha attaccata su tutti i fronti (abbigliamento in primis).
L’ufficio stampa della Galleria degli Uffizi, in una nota, ha descritto una Ferragni interessata non solo alle superstar Venere e Primavera di Botticelli, ma, soprattutto, a “Le storie di Giuditta”, e a “L’adorazione dei Magi” con autoritratto dell’artista. Ferragni è quindi rimasta “incantata ad ammirare le migliaia di conchiglie di madreperla che adornano il soffitto del cuore più antico degli Uffizi, la Tribuna del Buontalenti; molto colpita anche dalla statuaria, in particolar modo la scultura del Laocoonte realizzata da Baccio Bandinelli e l’antico marmo romano del Doriphoros di Policleto”.
A prendere una posizione ben precisa a difesa della Ferragni è stato lo stesso direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, che in un’intervista alla Repubblica ha liquidato le critiche affermando: “questa polemica ha dimostrato due cose: che il mondo della cultura è pieno di maschilismo, oltre che del ‘puzzalnasismo’ di chi si sente un’élite esclusiva”.
Ieri inoltre il direttore ha fatto sapere che l’”Effetto Ferragnez” ha provocato un vero e proprio boom agli Uffizi nel weekend. Oltre all’inedito dato degli Uffizi trend topic su Instagram e Twitter, c’è quello, concreto di ben 9.312 visitatori accorsi in Galleria tra venerdì è domenica scorsi: +27% rispetto a quello precedente, quando erano stati 7.511.
Ma non solo – sottolinea soddisfatto il direttore Eike Schmidt – “oltre al dato della crescita generale, che per la prima volta dalla riapertura post lockdown indica più di 3000 persone al giorno di sabato e domenica, annotiamo con immenso piacere un vero e proprio boom di giovani in museo: da venerdì a domenica abbiamo avuto tremilaseicento tra bambini e ragazzi fino a 25 anni. Nel weekend passato erano stati 2.839: dunque, stavolta sono venuti a trovarci 761 ragazzi in più, con un aumento del 27%”. “In questo fine settimana abbiamo visto, letto e sentito un sacco di tuttologi che ci hanno insegnato di tutto e di più. Alla luce di questi numeri – conclude Schmidt – posso solo dire che mi dispiace per loro …”
Intanto la Ferragni è passata dagli Uffizi al Museo Archeologico Nazionale di Taranto, il MarTa, visitato in compagnia della direttrice del MarTa, Eva Degl’Innocenti, e di Maria Grazia Chiuri, che dal 2016 è direttrice creativa di Dior. Sia Ferragni che Chiuri hanno postato sui loro social le immagini della visita. Nei prossimi giorni sarà quindi possibile capire se anche il MarTa beneficerà dello stesso “effetto Ferragni”, come accaduto per il museo fiorentino.