CATANIA – Un asteroide della Fascia Principale tra Marte e Giove porta ora il nome del mecenate siciliano e presidente di Fiumara d’Arte, Antonio Presti, in segno di riconoscimento per la sua immensa opera culturale e il suo instancabile impegno nel promuovere la bellezza in tutte le sue forme.
Scoperto nel 1993, l’asteroide è stato ufficialmente battezzato 20049 Antoniopresti, su proposta dell’astrofisico Mario Di Martino dell’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione GAL Hassin. Un tributo che sottolinea il profondo legame di Presti con la Sicilia.

Fiumara d’Arte e MAGMA: luoghi di bellezza e cultura
Presti è noto per aver fondato Fiumara d’Arte, un museo all’aperto in Sicilia che ospita una serie di sculture e installazioni di land art di artisti internazionali, dislocate lungo le rive del fiume Tusa.
Oltre a Fiumara d’Arte, Presti ha realizzato altri importanti progetti, tra cui il museo internazionale a cielo aperto MAGMA a Librino, un quartiere periferico di Catania, e “Il belvedere dell’anima – La visione dell’invisibile” sull’Etna.
La reazione di Presti alla notizia dell’intitolazione dell’asteroide è stata di grande commozione e gioia. Ha dedicato questo riconoscimento alle mamme e ai bambini di Librino, sottolineando l’importanza di educare alla bellezza come mezzo per elevare le coscienze e migliorare la società. Come ha affermato lo stesso Presti: “abbiamo sempre parlato di Bellezza Universale e oggi quell’universo restituisce con questo riconoscimento una rinnovata energia”.

Il Premio GAL Hassin per la Civiltà
Nel 2022, Presti ha ricevuto il Premio GAL Hassin per la Civiltà, un ulteriore attestato di stima per il suo impegno umanitario e artistico. Un premio che rafforza il valore del riconoscimento conferitogli dall’asteroide, simbolo di un’eredità che continuerà a brillare nel firmamento.
La bellezza salverà il mondo: le parole di Dostoevskij risuonano
Come sottolinea Giuseppe Mogavero, Presidente del GAL Hassin, l’opera di Presti incarna la bellezza della cultura e della conoscenza, facendo eco alle parole di Dostoevskij: “la bellezza salverà il mondo“. Un monito ad elevare lo sguardo verso l’alto, traendo forza e ispirazione da ciò che è più nobile e prezioso.