BRUGES – Nell’ambito del progetto virtuale “The Flemish Masters Museum Tour”, sotto la guida della direttrice del Museo Memling Sint-Janshospitaal, che fu uno tra i più antichi ospedali d’Europa, si può ammirare una straordinaria collezione di dipinti di Hans Memling, recentemente arricchita grazie alla donazione del Ritratto di Francisco De Rojas da parte del filantropo americano, Bill Middendorf, oltre alla mostra temporanea dedicata all’artista, dal titolo Memling Now: Hans Memling nell’arte contemporanea.
L’esposizione, partendo dai dipinti del celebre primitivo fiammingo, pone l’accento sul legame con artisti contemporanei che hanno trovato in lui la fonte di ispirazione per la realizzazione delle loro opere. Memling ha influenzato grandi del passato come Dürer, Raffaello, Joshua Reynolds e James Ensor e nella sua opera non mancano riferimenti ad artisti predecessori e coevi come Jan van Eyck e Rogier van der Weyden, aspetto che sottolinea il fil rouge della mostra, sintetizzato dall’espressione “Kunst inspireert” – l’arte ispira.
La direttrice Eva Tahon conduce il visitatore a scoprire e ad approfondire – virtualmente – le opere di cinque artisti contemporanei che si sono confrontati con l’opera di Memling e che hanno creato una forte connessione tra passato e presente.
Accanto a una serie di ritratti giovanili di Joseph Kosuth, celebre esponente dell’arte concettuale, sono esposti dipinti di Kehinde Wiley, che ritraggono personaggi afroamericani, e opere pittoriche dell’iraniano Aydin Aghdashloo. Realizzati per l’occasione sono i lavori di David Claerbout le cui visioni cristallizzate, che hanno come punto di partenza tragiche esperienze di incendi boschivi, si collegano alla visione dell’Apocalisse di Memling. Ultima ma non ultima l’artista siriana Diana Al-Hadid, che, da sempre incuriosita dalle raffigurazioni allegoriche delle donne del maestro fiammingo, le reinterpreta tridimensionalmente in chiave femminista.
L’antico ospedale divenuto museo
Il museo Sint-Janshospitaal, che annovera nella sua collezione permanente diversi capolavori di Hans Memling creati proprio per questo luogo, fra cui il Trittico di Jan Floreins (1479), il Trittico di San Giovanni Evangelista e di San Giovanni Battista (1474-79) e il Reliquiario per i resti di Sant’Orsola (1482-89), fu in epoca medioevale uno degli ospedali più antichi d’Europa. Risalente alla metà del XII secolo circa, era l’ospedale dove venivano accuditi, ristorati e protetti pellegrini, viaggiatori, poveri e malati. Di particolare interesse sono i vari ambienti che compongono l’edificio, dalla chiesa alla cappella, dalle infermerie alla farmacia dell’ospedale, dalla soffitta le cui travi in rovere sono tra le più antiche e monumentali d’Europa per arrivare agli esterni con l’orto dei semplici e il cortile interno circondato da un piccolo chiostro. Numerosi gli archivi, dove sono custoditi strumenti e importanti testimonianze legate all’ambito medico.
Nel 1839 le opere di Memlig costituirono il nucleo del museo, fondato dalle suore dell’Ospedale presso la sala accanto al refettorio.