La spettacolare “Struttura al neon per la IX Triennale di Milano” di Lucio Fontana è stata allestita nell’atrio del Guggenheim di Bilbao, dove resterà per tre anni. L’opera nel 2019 ha fatto parte dell’esposizione Lucio Fontana. “En el umbral” e oggi trova un’interlocutore d’eccezione nell’edificio progettato da Frank Gehry.
“Il neon creato per la IX Triennale di Milano del 1951 – spiega il presidente della Fondazione Lucio Fontana, Paolo Laurini – può essere senz’altro considerato una delle opere più rappresentative e iconiche di Lucio Fontana, esempio assoluto della sua dirompente creatività”.
Per Laurini, la presentazione di quest’opera nell’atrio del Museo Guggenheim è eccezionale perché “l’artista ha sempre avuto un rapporto speciale con gli architetti, che sentiva particolarmente vicini alla sua sensibilità spaziale. La grande naturalezza con cui l’installazione di Bilbao dialoga con l’affascinante struttura dell’architetto Gehry – offrendo visioni e prospettive suggestive ed inedite – ci fa pensare ad un’ideale continuazione di questo rapporto”.
Eseguita con un materiale sorprendente per i criteri estetici del periodo, l’opera è il risultato di un incarico specifico per lo Scalone della Triennale di Milano del 1951. È probabile che Fontana rispose, con il suo disegno al neon spaziale, ai famosi ”disegni luminosi” eseguiti da Pablo Picasso in collaborazione con il fotografo Gjon Mili nel 1950. All’uso della luce elettrica come materiale ”esotico” delle arti tradizionali, Fontana proponeva, con i suoi cento metri di tubi al neon contorti e caotici, un tour de force alle capacità dell’industria dell’epoca, rendendo così effettivo uno dei principi del manifesto spazialista del 1948: “Con le risorse della tecnica moderna, faremo apparire nel cielo forme artificiali, arcobaleni di meraviglia, scritte luminose”.