ROMA – Dal 26 giugno, il Corner MAXXI del Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma ospita la mostra Unstable Realities – Interact, Distort, Stretch realizzata dagli studenti di RUFA, Rome University of Fine Arts.
L’esposizione è curata da Fabrizio Pizzuto, critico e storico dell’arte, nonché docente di Storia dell’Arte Contemporanea e di Management per l’arte e coordinatore del Master RUFA in Art Curating and Management.

Gli artisti e le opere in mostra
Sono 15 gli artisti in mostra: Ana Mardesic, Angela Sanchez Ruiz, Bianca Rivetti Burattini, Carter Helmandollar, Chantal Spapens, Darya Shoshani, Eleonora Sgroi, Federica Chiarucci, Giulia Gamba, Hafsa Moin, Lale Jo Kirschner, Luisa Figuereido, Negin Fallah, Rodrigo M. Soto e Vittorio Venturoli. Le opere spaziano dalla pittura alla scultura, fino a performance dal vivo.
Il progetto espositivo rappresenta un lavoro corale, in quanto l’organizzazione e l’allestimento della mostra sono stati curati dagli studenti del Master in Art Curating and Management della RUFA: Aymerich Alex, Froberg Victoria Rose, Ozcan Ayda, Strauss Gloria, Tjoeng Yu Pok Henky, Predeep Amrutha, Lee Miae, Guerrero Lucia, Leth Christiansen Anna Cathrine, Fatima Noor, Henderson Lucy e Panisson Elisa.
Le possibilità di rappresentazione della realtà
La mostra invita i visitatori a esplorare le varie possibilità di rappresentazione della realtà, combinando immagini reali e virtuali con i ricordi personali. Questo approccio stimola una riflessione sulle diverse modalità di reinterpretazione visiva della realtà, dove i soggetti si trasformano in stati d’animo, pensieri e memorie, che possono essere deformati, allungati e distorti.
Manipolazione della forma e del significato
“Mentre la distorsione si fa strumento per indagare la plasticità della forma e del significato, ecco che le figure deformate non solo sfidano le aspettative visive, ma offrono anche nuove prospettive sulla comprensione del soggetto. – racconta il curatore Fabrizio Pizzuto – Manipolazioni visive che pongono il pubblico nella necessità di riconsiderare la propria relazione con la realtà rappresentata, ponendo interrogativi sulla stabilità del presente e sul suo impatto generazionale e percettivo. L’uscita dal quadro si mostra non tanto come una presa d’atto del palco o del campo del reale sensibile, quanto come uno scivolamento, un ennesimo slittamento di senso e presenza. Il prossimo anno, entrerà a far parte del biennio magistrale di Fine Arts RUFA anche la specializzazione in Performance, così da permettere ai ragazzi di esplorare sempre di più questa disciplina”. – conclude il curatore.
Un percorso sensoriale e intellettuale
La mostra si propone come un percorso sia sensoriale che intellettuale, offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare nuovi modi di vedere e interpretare la realtà. Le installazioni interattive richiedono la partecipazione attiva del pubblico, con alcune opere che possono essere toccate e performer che interagiscono direttamente con i visitatori. Questo coinvolgimento attivo diventa parte integrante dell’opera, rendendo la realtà una entità fluida e in continua trasformazione, influenzata dall’interazione con l’ambiente e con chi la osserva.
Il Talk – Art and Reality: Between Relevance and Redundance
Il 27 giugno, alle ore 17:00, la mostra ospiterà il talk “Art and Reality: Between Relevance and Redundance”, con la storica dell’arte Anja Foerschner, fondatrice di ECC Performance Art, l’artista e docente RUFA Silvia Giambrone, e la performer Marta Jovanović, coordinatrice del dipartimento di Arti Visive RUFA.
Il dibattito si concentrerà sul ruolo e la responsabilità dell’arte nel presente, esplorando se l’arte sia ancora una rappresentazione della realtà o se sia diventata una fuga da essa. Verranno affrontati temi quali la necessità dell’arte, la sua rilevanza attuale, e la sua capacità di offrire riflessioni, critiche, alternative e utopie.
La mostra resterà aperta fino al 30 giugno 2024 e si concluderà con una performance dal vivo.
RUFA Rome University of Fine Arts