ROMA – È stato firmato il 10 gennaio 2023 a Roma, alle Terme di Diocleziano, il Protocollo di intesa per la candidatura della Via Appia. Regina Viarum nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Il Protocollo è stato presentato dalla dirigente dell’ufficio Unesco del Mic, Mariassunta Peci, dalla coordinatrice scientifica della candidatura, Angela Maria Ferroni.
Sono intervenuti alla cerimonia, aperta dal direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger, il Sottosegretario al Mic, Gianmarco Mazzi; il presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra Pasquale Iacobone; il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi; il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori; l’assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci; la delegata alle politiche culturali della Regione Puglia, Grazia Di Bari e l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.
Il progetto, promosso direttamente dal Ministero della Cultura, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città Metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere.
Il Ministero sta investendo nel recupero delle evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso della Via Appia, con l’obiettivo di “coniugare le ragioni della conservazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti“.
“La Via Appia – ha affermato il sottosegretario Mazzi – è un esempio della grandezza romana, la prima via pubblica e il prototipo, anche dal punto di vista tecnico, di altre strade che hanno poi costruito i romani. Ma è anche molto di più, era un crocevia culturale, parte del sistema culturale e sociale del mondo romano: questa era forse la sua importanza principale e questo sarà l’aspetto sul quale puntiamo. Il Ministero ha già investito 19 milioni di euro in restauri, conservazione e per la preparazione del fascicolo. Speriamo di farcela. Quando gli italiani giocano uniti, nessun risultato è impossibile”.
Il 20 gennaio la candidatura verrà valutata dal Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana Unesco, e a seguire la richiesta sarà inviata a Parigi.
L’assessore di Roma Capitale, Miguel Gotor, ha scritto sui social: “Un’opera unica al mondo nata oltre 2.300 anni fa, capolavoro di ingegneria che da millenni sfida il passare del tempo e oggi come ieri e’ un simbolo del lascito dei romani non solo all’Italia ma alla cultura di tutto il mondo. E’ la via Appia, la regina viarum, che si snoda tra Roma e Brindisi, per la quale l’Italia si appresta a chiedere l’iscrizione nella Lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Alle Terme di Diocleziano, ho apposto – a nome di Roma Capitale, in rappresentanza del sindaco Roberto Gualtieri – la mia firma sul Protocollo di intesa.
Si tratta – ha concluso Gotor – di un’occasione imperdibile per un monumento unico, che è un vero percorso di civiltà, un ponte che porta Roma e l’Italia a dialogare e comunicare da millenni con il Mediterraneo”.