FIRENZE – Il 29 settembre 2019 si è conclusa la trentunesima edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, registrando un grande successo in termini di presenze e vendite.
Come spiega il Segretario Generale, Fabrizio Moretti, la manifestazione “ha affascinato, con oltre 5000 opere di altissima qualità e allestimenti eleganti e ricercati, collezionisti, curatori, direttori di musei nazionali e internazionali, giornalisti specializzati italiani ed esteri. Tra questi, Davide Gasparotto, Senior Curator del Getty Museum di Los Angeles, Jeremy Warren, curatore della Wallace Collection di Londra, lo storico dell’arte Philippe Costamagna, il direttore e i curatori della Frick Collection di New York, tra cui la curatrice Aimée Ng che si è detta “incredibilmente impressionata dalla qualità delle proposte”.
In totale il “museo in vendita”, come lo ha definito Moretti, ha registrato, nei quattro giorni di esposizione a Palazzo Corsini, 28 mila ingressi. In mostra una selezione di opere mai viste prima sul mercato, scelte con cura non solo per il loro pregio ma anche per il forte legame con le collezioni di provenienza.
Tra i primi acquirenti ci sono stati gli Uffizi. Il direttore delle Gallerie, Eike Schmidt, ha acquistato l’olio su tavola di Daniele da Volterra Madonna col Bambino, san Giovannino e santa Barbara del 1548 circa, capolavoro proposto da Mehringer – Benappi, a cui la BIAF ha consegnato il Premio Pierucci per la Pittura. Sono state avviate le procedure di acquisto per circa due milioni, secondo fonti vicine al museo.
Andranno sempre agli Uffizi anche il Ritratto dello scultore Antoine Denis Chaudet realizzato dalla moglie Jeanne-Elisabeth Chaudet, acquistato da Orsini Arte Libri, e un busto marmoreo di Virgilio di Carlo Albacini del 1790, proposto dalla galleria Carlo Virgilio, copia del busto romano del secondo secolo d.C. esposto nei Musei Capitolini di Roma, a sua volta copia di un perduto originale greco del quarto secolo a.C.. Per queste due opere neoclassiche il valore di acquisto si aggira intorno ai 70/100 mila euro.
Due musei nazionali come la Galleria Borghese di Roma e le Gallerie nazionali Barberini Corsini hanno mostrato interesse per il busto di Urbano VIII Barberini di Gian Lorenzo Bernini del valore di 10 milioni della Galleria di Carlo Orsi. Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese, ha già lanciato un appello per un fundraising internazionale.
Evidente presenza dei Musei italiani ed esteri è stata segnalata anche da Cantore Galleria Antiquaria che comunica un forte interesse da parte di un importante museo italiano per un olio su tela di Agostino Carracci (1557- 1602) “Ritratto di Olimpia Luna”.
Tra gli altri dipinti venduti, una Veduta di Firenze dal Ponte Vecchio, olio su tela di Giovanni Signorini (Firenze, 1808-1864) del 1846 da Paolo Antonacci; un’Allegoria della Pazienza, olio su tavola del 1552-1555 circa attribuito a Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574) e un olio su tela con Natura morta di fiori e frutta di Andrea Belvedere (Napoli, 1652-1732) da Frascione Arte; da Galleria Maurizio Nobile Paride una tela di Alessandro Rosi (Firenze 1627-1697), All’interno del bazar, olio su tela di Ippolito Caffi (Belluno, 1809 – Lissa, 1866), uno dei lavori più noti tra le opere orientaliste dell’artista, venduto da Antonacci Lapiccirella Fine Art che ha venduto anche La siesta, olio su tela del 1860 circa di Joseph Edouard Stevens (Bruxelles, 1816 –1892); un olio su tela con Arlecchino respinto dall’amante di Giovan Domenico Ferretti (Firenze, 1692-1768) del 1746-1750 circa proposto da Enrico Frascione; Apollo e le muse, olio su tela di Antiveduto Gramatica (Roma, 1570-1626 circa) e Blind Love: A Man Playing Draughts with a Courtesan, olio su pannello di Angelo Caroselli (Roma, 1585-1653) da Robilant+Voena.
Per il contemporaneo, Tornabuoni Arte ha suscitato molto interesse Superficie 607, un’opera in sughero su faesite laminato in oro del 1967 di Giuseppe Capogrossi (Roma, 1900-1972).
Molto ammirato il nuovo e spettacolare allestimento di Palazzo Corsini curato dal designer Matteo Corvino. Apprezzata anche la mostra “Universo Bardini”, curata da David Lucidi nell’alcova di Palazzo Corsini, resa possibile grazie alla Fondazione CR Firenze, da molti anni sostenitore della Biennale fiorentina e la fotografica “Biennale in bianco e nero 1959-1983”, allestita nel foyer del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con fotografie per lo più inedite selezionate dell’antiquario Bruno Botticelli, che ritraggono visitatori illustri e antiquari nei primi sessant’anni di BIAF.
Molto seguite anche le premiazioni per il dipinto e la scultura più belli, l’assegnazione del nuovo “Premio per le arti decorative o di design” sponsorizzato da Ronald S. Lauder e la consegna del “Lorenzo d’oro” ad Antonio Paolucci per il suo impegno nella promozione dell’arte italiana nel mondo; ma anche la presentazione del restauro del rilievo in bronzo di Benvenuto Cellini Perseo e Andromeda, custodito al Museo del Bargello, reso possibile grazie al finanziamento dell’Associazione Antiquari d’Italia con i fondi messi a disposizione nel 2017 dalla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze.