VENEZIA – Si è chiusa domenica 24 novembre 2019 la 58esima Esposizione Internazionale d’Arte, organizzata dalla Biennale di Venezia, e curata da Ralph Rugoff. Questa edizione ha visto coinvolti 79 artisti, con 90 partecipazioni nazionali, 30 partecipazioni nazionali nei padiglioni storici ai Giardini, 25 partecipazioni nazionali all’Arsenale (con Italia), 35 partecipazioni nazionali nel centro storico di Venezia; 4 le partecipazioni nazionali presenti per la prima volta: Ghana, Madagascar, Malesia e Pakistan. La Repubblica Dominicana ha partecipato per la prima volta con un suo padiglione alla Biennale Arte; 21 sono stati gli eventi collaterali.
In totale i visitatori sono stati 600mila, a cui vanno aggiunte 24,7 mila presenze durante la pre-apertura. Dato interessante è sicuramente la crescita di pubblico giovane. I visitatori sotto i 26 anni hanno rappresentato infatti il 31% del totale.
A tracciare un primo bilancio di questa edizione, dal titolo “May You Live In Interesting Times”, è stato il presidente Paolo Baratta, il quale ha rammentato che questa Biennale “ci ha invitato a considerare sempre il corso degli eventi umani nella loro complessità, invito che ci appare particolarmente importante in tempi nei quali troppo spesso prevale un eccesso di semplificazione generato da conformismi e paure. Un titolo che così interpretato riassume anche le stesse ragioni d’essere di una Biennale”. Baratta ha inoltre sottolineato che anche questa edizone “è stata segnata da una particolare sensibilità al tema del rapporto con il visitatore. Tutte le Biennali, infatti, hanno mirato innanzitutto a rendere partecipe il visitatore alla riflessione sull’arte e sull’indagine che gli artisti contemporanei sviluppano continuamente su se stessi”. “Si è mirato – ha spiegato ancora Baratta – alla valorizzazione dell’incontro tra visitatore e opere incontrate come nel momento del loro nascere, a promuovere l’ingaggio del visitatore, a promuovere conoscenza ma anche consapevolezza, a sviluppare rispetto e attenzione per l’autonomia dell’arte, e qui per le autonome parziali, ma trasparenti scelte del curatore. Si è interpretato il ruolo della Biennale come quello di un’Istituzione impegnata a promuovere una società libera, aperta e consapevole”.
“I visitatori – ha aggiunto Baratta – sono stati ancora una volta, nonostante le difficoltà delle recenti settimane, nell’ordine di 600 mila di cui una presenza di giovani ancora in crescita. I visitatori sono diventati il partner principale della Biennale. Da essi viene un contributo decisivo per il mantenimento di condizioni di autonomia e libertà”.
Infine, “in tali difficoltà – ha concluso il presidente – abbiamo avvertito in misura ancor maggiore la responsabilità che ci viene dall’operare in e a favore di una città che ci ospita e ci abbellisce e alla quale vorremmo sempre rendere almeno parte di quanto ci dona”.